C’è una città che ancora piange il suo dolore. Ferite ancora troppo aperte che non accennano a smettere di sanguinare. Stiamo parlando de L’Aquila, 366 km quadrati di territorio annientati in 23 secondi nella tragica notte del 6 aprile 2009, precisamente alle 3:32, quando il terremoto di magnitudo momento pari a 6.3, ha drasticamente calato il sipario del palco nel capoluogo abruzzese.
309 le vittime, oltre 1500 i feriti e circa 10 miliardi di euro i danni causati: sono questi i numeri di un terremoto che ha raso al suolo mezza città, scatenando un polverone di polemiche e di mancate responsabilità.
I danni causati al sisma non hanno riguardato soltanto le persone fisiche o gli edifici simbolo (e non solo) della città. Infatti il terremoto del 6 aprile ha causato numerosi danneggiamenti anche ai beni culturali ed artistici nell’intera area del cratere sismico.
A questo, e non solo, è dedicato il libro fotografico ideato dal fotografo Giovanni Lattanzi e dalla visual designer Francesca Falli. I testi della produzione letteraria sono invece stati curati da Antonella Lopardi . L’opera, edita da Carsa Edizioni ed attualmente disponibile in tutte le librerie dello stivale al prezzo di 12 euro, è nata “allo scopo di favorire la ripresa turistica e culturale dei comuni abruzzesi colpiti dal sisma, e allo stesso tempo di documentare e valorizzare, grazie anche alle numerose fotografie incluse nel volume, la bellezza del territorio abruzzese e la qualità del suo patrimonio storico, ancora bellissimo nonostante il sisma”, così come la stessa Francesca Falli ha sottolineato.
ll volume dal titolo ”2009. L’Aquila, le ferite dell’arte. Abruzzo e comuni del cratere” si presenta con una veste grafica elegante ed essenziale, ed è stato ampiamente sostenuto dal punto di vista economico da numerosi sponsor, che hanno incoraggiato e sorretto l’iniziativa, quali: Provincia di L’Aquila, Comune di Castel del Monte, Comune di Celano, Comune di San Demetrio né Vestini, Gruppo Edimo – Editecna – Tamco – Arpa – Edifrair – Banca popolare dell’Emilia romagna – Ance L’Aquila – Confindustria Abruzzo – Domus – Ottica Centrale – Interstudio – Traslochi Stella Alpina – Cna L’Aquila.
L’immagine di copertina è piuttosto particolare ed evocativa, infatti vi è raffigurata la Madonna con Bambino di Giovanni di Biasuccio da Fontavignone, opera del 1480 proveniente dal Convento di San Colombo, di Barisciano (AQ). Altrettanto emblematica è la raffigurazione scelta per la quarta di copertina, ovvero la scultura della Madonna in trono con Bambino, del XV secolo e proveniente dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio de L’Aquila.
Non mancano, al suo interno, citazioni artistiche ed opinioni di uomini aquilani ed abruzzesi che hanno a cuore questa città ed il suo patrimonio artistico. Come il presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il quale ha voluto così commentare questo importante progetto editoriale: “Il contributo che questo volume, con il suo ricco contenuto di immagini e testi, offre è di ricordare sì i danni subiti dal patrimonio storico artistico, ma anche di rappresentare che non ne è svanita l’identità né la bellezza ed offrire quindi l’ impulso, anche attraverso i futuri volumi, per dare forza all’elan vital della ricostruzione”.
”2009. L’Aquila, le ferite dell’arte. Abruzzo e comuni del cratere” si pone, quindi, come sinonimo di ricostruzione e di identità della città martoriata, come a voler comunicare e dimostrare la voglia di rinascita e di non abbattimento, nonostante i ritardi che non aiutano certo questa città fantasma. Anche Luciano Marchetti, Vice Commissario per la tutela dei Beni Culturali in Abruzzo, ha letto l’opera in questi termini: “Spero con gli autori che questa collana dia il senso della ricostruzione e documenti le sue fasi e le sue modalità a testimonianza del fatto che i cittadini non sono stati sopraffatti dagli eventi catastrofici che li hanno così duramente colpiti”.
Lunga la carrellata di immagini toccanti che seguono all’interno del volume, a partire dalla Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, in piazza del Mercato, nel cuore pulsante del centro storico della città. Tante le gru e le impalcature volte a dimostrare la ricostruzione e l’inizio dei lavori al fine di limitare e sanare i numerosi danni provocati della scossa tellurica del 6 aprile 2009. Immancabili anche le immagini della Fontana delle 99 cannelle, simbolo storico della città, e della chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche delle Anime Sante. Non mancano, altresì, le chiese dell’intero cratere sismico, come quelle di Bazzano, Paganica e il castello di Celano.
L’opera si chiude con una citazione di Benedetto Croce, nato nel lontano 1866 in un piccolo comune aquilano. Citazione che al meglio rappresenta la forza e il coraggio dei nostri amici aquilani: “E su questo terreno, traballante a ogni passo, dobbiamo fare il meglio che possiamo per vivere degnamente, da uomini, pensando, operando, coltivando gli affetti gentili; e tenerci sempre pronti alle rinunzie senza per esse disanimarci”.