Domani la presentazione del libro “Fra Trigno e Sinello”, ore 17.30 Museo Barbella
Chieti. Domani alle ore 17.30 nella Sala conferenze del Museo Barbella, si svolgerà la presentazione del libro “Fra Trigno e Sinello”, che traccia un breve profilo storico del territorio, a cura di Emiliano Longhi, con il contributo di importanti voci quali quella della sociologa Eide Spedicato Iengo e dell’archeologa Amalia Faustoferri e il patrocinio del Comune di Chieti. Stamane la conferenza con il sindaco Diego Ferrara, gli autori e curatori del libro e il consigliere Edoardo Raimondi.
“Un’opportunità per parlare del nostro territorio e dei fiumi che ci riportano ai fatti delle Marche e ci richiamano ad assumere una tutela completa per evitare che ciò che è accaduto si ripeta – così il sindaco Diego Ferrara – Fiumi su cui scorre la nostra storia e che possono diventare il nostro futuro, se mettiamo insieme le forze dei territori che attraversano, come sta accadendo con la sottoscrizione del contratto di fiume per l’Aterno-Pescara, perché diventi veicolo di economia e anche nostro pieno patrimonio, come l’area ricompresa fra Trigno e Sinello raccontata dal libro”.
“Il libro è una restituzione al territorio di un’esperienza longeva maturata all’estero come direttore degli Istituti italiani di cultura delle ambasciate italiane – spiega il consigliere Edoardo Raimondi – Lo spaccato del nostro territorio raccontato dal libro riguarda la nostra provincia e offre una ricostruzione precisa e dettagliata dello spazio fra i due fiumi. Io credo vada oltre all’apporto scientifico, perché riassume dati che ci fanno scoprire realtà e luoghi spesso a noi sconosciuti. Sono lieto che questa presentazione si faccia al Barbella, anche per comunicare l’esigenza che la città capoluogo diventi centro in cui eventi simili accadono e abbiano l’importanza e le cure che meritano. Anche perché si tratta di beni comuni che devono tornare a sentirsi considerati”.
“Concludo il libro con una pagina dedicata a Chieti che è la “capitale” del nostro territorio – così il professor Emiliano Longhi, uno degli autori del libro – Il libro pur essendo localista ha come obiettivo fondamentale quello di indicare alle scuole l’esistenza anche della microstoria, perché la macrostoria è più facile da trovare per i ragazzi. Vero che da vari decenni ogni paese ha il suo cronista, la voce che ha raccolto la sua storia, ma il libro vuole contribuire a divulgare la microstoria di 32 piccoli centri compresi fra due fiumi nelle sue 100 pagine. Si tratta di aree in forte decrescita, a cui è indispensabile dare memoria e per cui è indispensabile trovare soluzioni al fine di frenare questo flusso e, magari, invertirlo. Paesini che rappresentano il sud della provincia, un passato forte, che va rivalutato con tutte le sue presente storiche, monumentali e anche archeologiche, che sono davvero significative. Per fare questo è indispensabile coinvolgere le istituzioni e anche le scuole, per far conoscere ai ragazzi la loro realtà, insieme anche al dialetto, la cui conoscenza si sta perdendo e che appartiene anch’esso a tali territori”.