Non si fermano le polemiche intorno a Chiara Ferragni, con novità che sono arrivate nelle ultime ore. Sono sempre di più le ombre sul passato dell’influencer.
Chiara Ferragni sta provando ad andare avanti dopo il pandoro-gate, eppure il suo passato sembra inseguirla e non solo. Non sono state settimane facili per l’influencer, visto che l’imprenditrice digitale sta perdendo sponsor su sponsor. Prima la Safilo che ha deciso di rompere il contratto e poi Coca Cola che ha deciso di tagliare il suo spot che doveva andare in onda a Sanremo. Mentre invece la Pigna sta prendendo tempo ed in queste ore un nuovo scandalo potrebbe abbattersi sulla Ferragni.
Intanto l’Autorità continua ad indagare sulle Uova di Pasqua in collaborazione con Giochi Preziosi, Chiara sta provando ad andare avanti con una nuova strategia social. Con i brand che la stanno abbandonando, sembra proprio che l’influencer voglia concentrarsi sulla vita familiare. Adesso però un nuovo terremoto sembra pronto a colpire l’imprenditrice, visto che un filosofo ha rivelato come l’influencer sia stata cacciata dalla sua stessa azienda paragonandola addirittura a Wanna Marchi.
In queste ore a parlare di Chiara Ferragni ci ha pensato il filosofo Stefano Zecchi, che ha paragonato l’influencer a Wanna Marchi. Eppure secondo Zecchi il vero burattinaio di questa storia è rimasto nascosto. In un’intervista a La Verità, Zecchi critica aspramente la Ferragni dopo l’incidente dei pandori Balocco e delle uova Dolci Preziosi, accusandola di utilizzare la fluidità come un grimaldello per orientare le persone fragili. Secondo il filosofo l’obiettivo principale della Ferragni non era la buona fede o gli errori di comunicazione, ma piuttosto guadagnare a ogni costo.
Così facendo l’imprenditrice ha trasformato le sue proprietà in officine di comunicazione. Il filosofo sottolinea che il fenomeno Ferragni sta perdendo popolarità e che la bolla attorno a lei sta scoppiando. Secondo Zecchi tutto ciò è un evento orchestrato da potenti realtà economiche che hanno utilizzato la Ferragni come front-woman. Addirittura egli ha predetto l’arrivo di un nuovo testimonial più fresco e giovane, suggerendo che anche Fedez è stato sfruttato fino a quando la sua utilità è durata.
Zecchi ha criticato apertamente gli influencer, etichettandoli come una perversione del capitalismo. Infatti secondo il filosofo ha creato figure elitarie che assumono un comando economico e culturale attraverso i nuovi media. Nel farlo ha citato Vilfredo Pareto, filosofo dell’elitismo, suggerendo che gli influencer sfruttano il vuoto educativo inculcando un messaggio perverso e drammatico come “La vita è tutto e subito”.
Per Zecchi questo messaggio ha avuto un impatto anche in politica. Il filosofo si è quindi schierato apertamente contro gli influencer, rei di diffondere un messaggio pericoloso non solo ai giovani, ma anche ai politici.