È morto Roberto De Simone, lutto nel mondo della musica. Era stato dimesso pochi giorni fa dall’ospedale, ecco cosa gli è accaduto.
Personaggio di spessore internazionale lascia tutti all’improvviso e fa disperare il mondo della musica italiano.
Ha perso la vita a casa sua a Napoli un vero maestro, noto per il suo lavoro da compositore ma anche per lo studio delle tradizioni popolari. Aveva 91 anni e da poche settimane era uscito dall’ospedale dove era stato ricoverato per diversi problemi di salute. Il decesso è arrivato poco dopo le ore 21.00, con lui c’erano la sorella Giovanna e il nipote Alessandro, l’uomo era avvolto dall’amore nel momento della sua dipartita.
In queste ore si sta lavorando al funerale sul quale al momento non ci sono delle conferme, ma che dovrebbe tenersi nella giornata di mercoledì prossimo. Non sappiamo al momento se questo evento sarà aperto al pubblico come molti sperano, perché ci sono molte persone comuni che vorrebbero dare l’ultimo saluto a un personaggio molto amato sotto diversi punti di vista.
Nelle prossime ore dovrebbero arrivare degli aggiornamenti in merito alla questione e anche ad altri particolari legati alla scomparsa dell’uomo.
Roberto De Simone era nato il 25 agosto del 1933, per lui la famiglia aveva scelto il nome del nonno, un attore teatrale e cinematografico cosa che l’aveva fatto nascere in un contesto impregnato d’arte. Sua zia era inoltre mezzosoprano e dal ei aveva preso la passione per la musica, tanto che aveva iniziato a studiare pianoforte già a sei anni e a otto anni si esibì per la prima volta in un concerto pubblico.
Nel 1943, ad appena dieci anni, si iscrive al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Nel 1957 invece inizia una carriera concertistica che lo porta a studiare l’espressività popolare della sua città e ad approfondire degli studi molto particolari in grado di renderlo unico.
Successivamente lascia il mondo del concertismo per iscriversi alla Facoltà di Lette presso la Federico II di Napoli, università rinomata del nostro mondo. Inizia così a scrivere anche le musiche per spettacolo televisivi e teatrali come Edipo re di Sofocle o Storie della camorra sceneggiato da Rai 1 nel 1978.
Nel 1967 invece aveva dato vita a una nuova proposta di assoluto livello come la Nuova Compagnia di Canto Popolare insieme a Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato e Carlo d’Angiò. Aveva continuato a lavorare e suonare per tutta la vita, dimostrandosi personaggio dall’eccezionale cultura che ci lascia creando un vuoto enorme.