Il proprietario, l’architetto Paolo De Strasser titolare di un’azienda agricola e vitivinicola, è contrario alla realizzazione di queste opere. Ritiene che la piazza debba avere un’importanza storico-culturale legata al territorio e non alla religione, soprattutto dopo il ritrovamento di alcuni resti umani. La via Crucis appartiene alla simbologia religiosa che cozza un po’ con la storia dell’Abbazia.
Il progetto insomma va rivisto ed è nato un comitato “Savepropezzano” che ha mosso già un primo passo organizzando nello straordinario chiostro della struttura un incontro a cui hanno preso parte uomini di cultura, politici, amministratori, la sindaca di Morro d’Oro Romina Sulpizii che si è ritrovata al suo insediamento, nel maggio dello scorso anno, la patata bollente.
I lavori sono iniziati lo scorso 7 ottobre. Dopo il ritrovamento dei resti umani, la Soprintendenza ai Beni Archeologici è intervenuta per un approfondimento. Ha sospeso momentaneamente i lavori per la realizzazione della nuova pavimentazione, mentre 2 archeologici stanno analizzando quella che sembra essere una fossa comune, dove venivano sepolti alcuni abitanti di quel tempo.
I resti pare non abbiano un gran valore storico, non apparterrebbero a signorotti di quel periodo. Ma a gente comune. Tuttavia il ritrovamento lascia intendere che questa zona ha una storia da raccontare. Quindi De Strasser e il comitato chiedono che il progetto venga ripensato. L’avvocato Sergio Quirino Valente è stato il moderatore dell’appuntamento al chiostro.
E’ stata posta la prima pietra per un confronto tra le parti, tra contrari e favorevoli alla modifica. Ma come ha ricordato il vice presidente della provincia Alessandro Recchiuti, fa specie vedere che con un cantiere aperto se ne parli ora. Insomma forse bisognava pensarci prima. Ma il tempo per recuperare di sicuro c’è ancora.
All’incontro, tra gli altri, erano presenti anche il deputato Valentina Corneli e il consigliere regionale Dino Pepe.