Il primo intervento sarà effettuato su uno degli otto pannelli che decorano la scala del museo: “La Vera Cabala del Lotto – Genova” che, come spiega la restauratrice Chiara Russo, curatrice del progetto, presenta deformazioni del supporto ligneo, causate da variazioni termoigrometriche, altre deformazioni localizzate, probabilmente provocate da infiltrazioni d’acqua, fori derivanti da azioni di insetti, alcune mancanze di pezzi e sfaldamento del perimetro.
Si tratta di una delle opere giovanili di Pietro Cascella, realizzata nel 1942, quando l’artista aveva 21 anni. Il pannello misura 71,5 cm di altezza e 49,5 di larghezza e rappresenta nella visione dell’autore la città di Genova, identificata nella sua peculiarità di cittadina marina di porto con pesci e conchiglie e con i numeri attribuiti dalla cabala, il 19 e il 6.
“L’opera sarà smontata dalla scalinata; poi si procederà – spiega ancora Chiara Russo – ad una sistemazione planare del dipinto su apposita zona creata per il suo restauro. A seguire: pulitura superficiale a secco con pennellesse a setola morbida per la rimozione dei depositi di particellato atmosferico; velinatura della pellicola pittorica a protezione delle successive fasi di restauro. Poi smontaggio delle asticelle sul retro e trattamento antitarlo totale del pannello e rimozione delle toppe sul retro con riassestamento delle deformazioni del compensato. Sarà quindi effettuata una ricostruzione con materiale idoneo simile e reversibile delle parti lignee mancanti. Infine rimozione delle veline sul verso, pulitura chimico/fisica della pellicola pittorica. Infine stuccature, ritocco pittorico, e protezione finale del dipinto”.
Una parte di queste operazioni sarà effettuata sotto gli occhi del pubblico nel corso di visite che avranno una durata di un’ora e mezza e che si svolgeranno nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid.
La Fondazione Genti d’Abruzzo lancia, con l’hashtag #insiemesipuò, una campagna di raccolta fondi per “La scala ritrovata”, funzionale al restauro non solo di questo primo pannello, ma dell’intera struttura, compresa una specchiera lignea che faceva parte dell’arredo originario di casa Cascella: “C’è ancora la possibilità, per chi non lo avesse già fatto, di destinare il cinque per mille della dichiarazione dei redditi alla nostra Fondazione – ricorda il presidente Emilio Della Cagna – la nostra è un’attività essenzialmente aggregativa, un’offerta di visite, corsi e lezioni che necessariamente oggi deve sottostare a regole che ne limitano fortemente i numeri. Per questo chiediamo anche il sostegno sia delle istituzioni che dei cittadini, che molto possono fare con la loro presenza e con contributi, anche piccoli, ma per noi molto importanti.