Ortona. Si inaugura domani domenica 27 luglio alle 19, presso il teatro Tosti di Ortona, la mostra personale di Pasquale Lucchitti, dal titolo Le poetiche della luce.
La mostra ed il catalogo sono curati da Massimo Pasqualone che, nel testo, indica come a ben vedere, lo sguardo interpretativo di Pasquale Lucchitti è teso alla decriptazione dell’esistente attraverso una duplice poetica che da un lato fa della luce il suo elemento essenziale, dall’altro si avvale di correlativi oggettivi per scandagliare con acribia le dimensioni più recondite del vivere umano. Pasquale Lucchitti attinge infatti dal serbatoio dei ricordi, da quel pozzo dove si sedimentano, anche inconsciamente, i ricordi, finanche i sogni di una vita, per chi, come il sottoscritto, è profondamente convinto che la vita non sia mai quella che si vede. Osservate gli oggetti attenzionati dall’artista di Fara San Martino: sequenziali, categoriali, impregnati di vissuto, costanti eppure variabili nella loro tipicità.
Lo scavo compiuto da Pasquale Lucchitti si prefigge, come detto, di fare propria una decisa poetica della luce, che nel corso degli anni ha subito una evoluzione in senso anche metafisico, perché quegli sguardi, quelle visioni, quelle interpretazioni sono rivolte al tutto e non solo al frammento, alla verità delle cose attraverso le cose stesse, operazione ermeneutica, direbbero i filosofi, che l’artista compie persino nei paesaggi e nei ritratti.
Ci sovviene una nota affermazione, mutuata da una delle pensatrici più acute dell’oggi: il secondo è l’unica eternità che conosco, vale a dire che l’artista cerca nell’attimo l’eternità, cerca di catturare la luce, anche per fermare quel reo tempo e le torme delle cure che, foscolianamente, pesano sulla vita. Pasquale Lucchitti dosa sapientemente questi elementi, li trasforma in modo preciso nell’opera d’arte, rende la ricerca artistica ricerca di vita, della vita e per la vita.