Fabio Troiano ironico e scanzonato colora, con le proprie considerazioni, la rivisitazione dell’Odissea. Si trasforma in un aedo del 2000 e “traduce” in linguaggio moderno e agile il capolavoro omerico. Non mancano le notazioni argute, le spiegazioni semiserie, gli intermezzi ironici che sdrammatizzano il poema e lo rendono decisamente più appetibile anche ad un pubblico di giovani spettatori d’oggi. È così possibile far rivivere in tutta la sua vivacità l’epopea di un autentico uomo del nostro tempo.
Quello di Odisseo (Ulisse, per i latini) è, certo, il viaggio più importante della cultura occidentale, ispiratore di tanti altri viaggi successivi.
Durante il ritorno in patria da una lunghissima guerra, un Destino imperscrutabile e crudele prende a bersagliare Odisseo e i suoi compagni di viaggio.
Itaca, l’isola natale, pare allontanarsi per sempre. Lucido, ostinato e pronto a tutto, Odisseo ricorda, previene e s’oppone alla sorte pur di approdare al porto natale e riprendere in pugno il suo mondo. Ma quel mondo gli è cambiato intorno ed è cambiato anche lui.