“Ringrazio l’associazione – ha detto il presidente dell’associazione Motus, Michele Accettella – i ragazzi di Orizzonte, che sono veramente eccezionali, hanno fatto un percorso, durato 8 mesi, davvero molto significativo. Queste sono le cose che fanno di Francavilla una città migliore. Tutte queste iniziative giovano alla collettività. Ringrazio i soci della mia associazione, la Motus, e le altre associazioni che hanno preso parte a questo percorso e tutti quelli che hanno collaborato. Dietro questo video c’è un lavoro immenso. I ragazzi che hanno preso parte a questo lavoro hanno mostrato grande umanità e fanno capire quali sono le cose veramente importanti”.
Alla chiusura dei lavori del Progetto hanno presenziato oltre a Michele Accettella, presidente Motus: Michela Mattoscio, presidente Orizzonte, Simone Pavone, direttore Centro Studi Musicali L’Assolo e Laura Di Marco, presidente Compagnia dei Merli Bianchi.
“I ragazzi – ha spiegato Laura Di Marco – ci hanno dato una grande lezione di Teatro, i ringraziamenti sono d’obbligo. Abbiamo giocato, ci siamo divertiti ed abbiamo inventato tanto tirando fuori la parte più poetica che c’è in noi. Per la mostra fotografica vorrei ringraziare Cecilia Marconi che ha realizzato gli scatti e tutti i rappresentanti delle associazioni I Merli Bianchi, Orizzonte e Motus”.
Il Teatro degli Uguali è un Progetto Europeo vinto dall’associazione culturale francavillese Motus, promotrice dell’iniziativa, che ha coinvolto altre realtà abruzzesi quali l’associazione Orizzonte, il centro studi Musicali L’Assolo e la “Compagnia dei Merli Bianchi” ed ha ricevuto il Patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Francavilla al Mare.
“Di solito non mi emoziono facilmente – ha rimarcato la presidente dell’associazione Orizzonte, Michela Mattoscio – ma vedendo le foto dei ragazzi mi sono emozionata perché con questo lavoro hanno tirato fuori veramente se stessi. Hanno avuto questa libertà di unirsi a noi. Ringrazio Michele Accettella per averci scelto”.
“Il nostro approccio è stato abbastanza buono – ha sottolineato il regista del video, Tullio Reggio – i ragazzi si sono impegnati veramente tantissimo. Abbiamo utilizzato il surrealismo per superare le barriere mentali”.
Francesco Rapino