Campo Imperatore. “Giovanni Paolo II benedici l’Abruzzo“. Questa solenne iscrizione è riportata sul mosaico raffigurante il grande papa che tanto amava le montagne abruzzesi e che sarà proclamato santo il prossimo 27 aprile.
L’opera sarà visitabile dal prossimo 6 ottobre sulla facciata dell’ostello nei pressi dell’arrivo della funivia di Campo Imperatore, sul Gran Sasso, a 2600 metri di altitudine, dove è stata collocata dal Centro Turistico del Gran Sasso di Assergi. Una piccola cerimonia inaugurale è in programma il 6 ottobre alle ore 11.
Realizzato dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna di Marco Santi, il mosaico raffigura il dipinto “Giovanni Paolo II – Roccia della Chiesa” dell’artista lombardo Paolo Borghi, ed è una donazione del mecenate abruzzese Alfredo Paglione e della compianta moglie Teresita, profondamente legati a Karol Wojtyla.
Il capolavoro di Campo Imperatore, infatti, si inserisce in una serie di realizzazioni musive dedicate al grande papa, che Paglione ha commissionato ad artisti di fama internazionale e che, una volta trasformate in mosaico dai maestri ravennati, ha donato al Santuario del Divino Amore a Roma (il dipinto è opera di Luca Vernizzi), al museo a cielo aperto di Tornareccio (opera di Maurizio Bottoni), alla chiesa di Sant’Anna a Chieti (opera di Renato Balsamo), alla chiesa del Sacro Cuore di Chieti (opera di Maurizio Bottoni), e alla chiesa parrocchiale di Fara San Martino (opera di Piero Vignozzi). Altre donazioni dedicate a Giovanni Paolo II sono in programma nei prossimi mesi.
“Proprio sulla montagna che lo ha visto tante volte protagonista” dice Paglione “ho voluto collocare questo splendido mosaico che è l’ennesimo omaggio ad un papa che ha fatto la storia, ma anche un atto di affidamento della nostra amata terra, l’Abruzzo, all’intercessione di un pontefice che sin dalla sua morte è stato invocato come santo. Quando, nel 2011, decisi di far realizzare un mosaico dedicato a Wojtyla da donare al Divino Amore di Roma, interpellai vari artisti, che mi mandarono le loro splendide realizzazioni, tra le quali avrei scelto quella per la donazione di Roma. Vista la bellezza delle tante opere ricevute, ho deciso invece di farle trasformare tutte in mosaico, e donarle a varie comunità cui sono legato nella nostra terra. Voglio ringraziare di cuore quanti hanno collaborato per la realizzazione di quest’ultima donazione, che arricchisce ancora di più l’Abruzzo di arte, bellezza e spiritualità”.