Non solo divertimento per la fine dell’anno scolastico, ma anche riflessione sul grande valore delle scuole paritarie: nella giornata conclusiva è stato presente all’evento anche Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, che ha parlato delle prospettive di questi istituti insieme a Gianfranco Zazzara, dell’Istituto Nostra Signora, Renato presidente, dell’Istituto Ravasco, Casto Di Bonaventura, dell’Istituto Domus Mariae, e a Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara. Dopo l’incoraggiamento da parte di monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, che aveva celebrato la messa, i rappresentanti delle scuole paritarie pescaresi sono stati concordi nel ribadire come in Italia, nonostante ci sia una legge che parli di sistema d’istruzione pubblica fondato sulle scuole statali e su quelle paritarie, ad oggi non ci sia uguaglianza sostanziale per le famiglie che scelgono le paritarie, costrette a pagare le rette e le tasse, con cui finanziano anche la scuola statale.
Il sottosegretario Toccafondi ha ricordato come “purtroppo permangono ancora forti barriere ideologiche, come testimoniato dall’inutile referendum di Bologna, ma grazie a questi istituti oggi lo Stato risparmia 6,5 miliardi di euro: che ne sarebbe per le casse dello Stato se di punto in bianco il milione di alunni delle paritarie dovessero passare alle statali? Come governo oggi siamo impegnati a difendere almeno lo status quo contro le frange più ideologiche: anche se i fondi sono pochi, c’è chi li vorrebbe diminuire ulteriormente. Addirittura per il prossimo anno scolastico, il 50 per cento dei 550 milioni destinati alle paritarie sono congelati: stiamo lavorando per sbloccarli. Allo stesso tempo, continuiamo insieme a voi che già lo fate anche con eventi come A scuola nel Parco, l’opera di convinzione di tutti sul valore di queste scuole, in modo che quando le condizioni economiche lo permetteranno, sarà possibile incrementare i fondi per una vera parità. Perché oggi, di fatto, queste scuole sono di fronte ad una sola alternativa: o dissanguare le famiglie aumentando le rette, o chiudere”.