All’incontro parteciperanno Serenella Armellini, dell’Università di Teramo; Maria Luisa Bassi, dell’Università San Pio V di Roma; Enrico Del Colle, preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo, Pietro Gargiulo, Claudio Moffa, Everardo Minardi e Paolo Savarese, dell’Università di Teramo; Ezio Sciarra ed Eide Spedicato, dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara; Teresa Serra, dell’Università di Roma “La Sapienza”. “Riviste di serie A e di serie B selezionate, nell’epoca della globalizzazione, tra quelle di una minoranza di Paesi” ha dichiarato Claudio Moffa, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università di Teramo, “case editrici ‘in’ e ‘off’ sulla base di parametri stabiliti in modo centralizzato dall’Anvur; citazioni dei propri lavori obbligatorie per essere accreditati a fini di promozione di carriera e di finanziamenti; banche dati internazionali in mano a società private, come terminale ultimo dell’accreditamento. Il tutto dentro una logica ‘di mercato’. Ma quanto ‘vale’ la libertà di insegnamento? Con un sistema come questo, partorito dall’Unione Europea e pedissequamente recepito dal MIUR, dove va a finire il pluralismo della ricerca? Dove va a finire l’autonomia dei Commissari di concorso, impossibilitati a esprimere un giudizio di merito responsabile innanzitutto sul contenuto dei lavori presentati dai candidati? E infine: chi ha deciso e controllato i controllori che hanno varato questi rigidissimi parametri, una delle invenzioni di quest’Europa dominata dal burocratismo della Commissione e dalla mancanza di potere del Parlamento europeo?”.