“Sono molto contento di avere qui Lillo & Greg – ha detto Giampiero Consoli, docente di Cinema e formazione dell’Università G. D’Annunzio – anche perché grazie a loro abbiamo rivisto un Supercinema traboccante. È bello vedere che almeno per una sera Chieti si è illuminata e si è ricoperta di ironia. Il loro spettacolo è un insieme di sketch, è un treno che parte e che non si ferma più. Non c’è alcuni riferimento alla realtà, si parla quasi di antropologia, è una specie di catalogo antropologico dei vizi mentali di noi spettatori. Hanno fatto il tutto senza calcare e senza essere volgari, quindi un’alta comicità è possibile. C’è stato un periodo in cui la comicità ha avuto una forza evasiva enorme che oggi è perduta”.
“Abbiamo reverenza per Flaiano, Campanile, Andreasi, Lino Toffolo – ha rimarcato Greg – ed abbiamo intrapreso il percorso della comicità surreale, ci è venuto spontaneo. Questo tipo di discorso in America è stato portato avanti dagli ebrei. Per me il comico è un po’ uno spirito anarchico, oggi sembra che ci si abbassi al volere di qualcuno. Si dice che è più difficile far ridere che far piangere, per me non è così. Poi bisogna anche vedere come si fa comicità perché c’è la comicità facile e quella difficile. Fare satira politica per me è un modo facile di fare comicità”.
“Quando si affronta un certo tipo di comicità – ha spiegato Lillo – è normale che si tocchi l’attualità, ad esempio nel nostro spettacolo c’è l’uomo che si vende per fare carriera. La novità assoluta è che noi mettiamo in scena ciò che ci fa ridere senza porci tante domande. Adesso si segue la risata, nello specifico la risata televisiva che è ancora peggio. In programmi come Zelig o Colorado sembra che il comico si giochi tutto in quei tre minuti e c’è la battuta a tutti i costi, la cosa mi inquieta. Oggi è diventato difficile far ridere con la satira politica perché si è arrivati ad un grottesco tale che è difficile fare ridere su un qualcosa che è già grottesco. Abbiamo la forte sensazione che in questo momento la gente ha tanta voglia di ridere e noi cerchiamo di farla ridere in modo originale”.
Francesco Rapino