In questo libro Anila Hanxhari offre al lettore un’incomparabile sequenza di scritti in cui il suo vissuto, il suo stile, il suo progetto poetico si cristallizzano in una sorta di canzoniere d’amore, improprio, ma altamente suggestivo. Un amore viscerale, senza limiti carnali né ideologici, per la terra d’origine, per i lasciti esistenziali che essa ha distribuito durante le stagioni dell’adolescenza e giovinezza. Un amore per la letteratura e per i luoghi che questa può offrire alle “rimembranze”, alle fantasie, alle utopie. In quest’ultimo ambito si proietta, ricco di colori e ombre, l’empito di un sentimento travolgente ed esclusivo nei riguardi di persone e di fantasmi – finzioni e definizioni poetiche del cuore – che Lei incontra nella personale vicenda di viaggiatrice, emigrante, esule e artista.