“L’assunto ispiratore dell’evento e della proposta culturale, che ora si fa itinerante, è legato – sottolinea Pasqualone – alla particolare importanza dell’arte in questo difficile momento storico, alla certezza che l’artista ha una sensibilità particolare, generatrice di emozioni e sentimenti. L’artista, inoltre, vive il tempo della speranza e del futuro e nel contempo sente il dolore e la sofferenza del mondo. Confrontarsi con il volto dell’Angelo, di quell’angelo, vuol dire anche confrontarsi con il volto dell’altro che è nell’espressione quotidiana di ogni uomo, nella dimensione dell’esistenza e questo prezioso incontro-evento è sicuramente nel segno dell’Altro e degli altri. Vuol dire, anche, essere abitati dalla bellezza (non la bellezza dell’effimero, dell’attimo e del momento). E seppure l’esperienza del bello è impastata di malinconia, perché il bello ricorda agli abitatori del tempo la caducità della bellezza stessa, in questo caso il bello diviene qualcuno, anzi Qualcuno: il volto dell’altro è, difatti, l’alterità che si fa Assoluto, infinito, eternità, come dicono le opere delle artiste, che, ispirate a Giotto, significano tutto questo”.
La mostra verrà inaugurata il 27 ottobre alle 18 da don Danilo Belotti e dai curatori della mostra, alla presenza delle artiste e delle autorità invitate.