Pescara, presentato testo ‘Il network comunicazionale in Sanità’

presentazione_libro_giorgia_crescentini_con_canitere_abruzzoPescara. È stato presentato nei giorni scorsi nella Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara il libro della dottoressa Giorgia Crescentini, nata a Pescara ed esperta in comunicazione, dal titolo “Il network comunicazionale in Sanità”.

L’incontro è stato promosso dalla Fondazione Cantiere Abruzzo – Italia, presieduta dal senatore Fabrizio Di Stefano che ha detto: “La Fondazione Cantiere Abruzzo rimette in campo la sua consueta attività di formazione ed una serie di iniziative di varia natura, culturale e politica. Tra le varie cose, faremo una serie di presentazioni di libri. Oggi abbiamo questo argomento particolare per la Fondazione. Questa presentazione del libro nasce da una chiacchierata fatta in Senato. Questo testo nasce da una giovane abruzzese che non conoscevo. In Abruzzo capita spesso di non apprezzare le nostre peculiarità. Questa iniziativa l’abbiamo voluta sposare perché pensiamo che non è importante solo sapere fare le cose, ma anche farlo sapere, il comunicare, comunicare è importante anche per il paziente”.
Nel libro si parla di come nell’ultimo ventennio si sia modificato il concetto di “salute”, intesa come “completo benessere fisico, mentale e sociale”. L’enorme diffusione di notizie socio-sanitarie che caratterizza la società ha portato a mutamenti di conoscenza, creando, anzi, processi confusi e ambigui. Questo lavoro ha l’obiettivo di dimostrare, nel dibattito odierno, quali siano le difficoltà che si incontrano all’interno del network comunicazionale in ambito sanitario; quali siano oggi le questioni aperte in tema di comunicazione sanitaria ed eventualmente quali siano gli obiettivi strategici da porsi per volgere al miglioramento del network. Il libro è utile non solo per l’approfondimento delle criticità comunicative nella sanità e per i suggerimenti migliorativi per rimuoverne le barriere, ma ancora di più per il ruolo promozionale affidato al network comunicazionale: le tecnicità della comunicazione sono poste al servizio di un più alto scopo sociale.
“Saluto in modo particolare il senatore Fabrizio Di Stefano – ha detto il consigliere della Regione Abruzzo e presidente della Commissione Affari Sociali e Tutela della Salute, Nicoletta Verì, dopo aver portato i saluti del Consiglio Regionale – è difficile trovare un politico attento al territorio e che risponde al telefono in qualsiasi momento. Al contrario del senatore Di Stefano, già conoscevo Giorgia Crescentini ed ho avuto modo di apprezzare le sue doti. Ho avuto modo di leggere questo libro e lo suggerisco, lo suggerisco come testo universitario perché è molto preciso nell’ambito della comunicazione. Il primo assioma della comunicazione è che non si può non comunicare. Non solo in ambito sanitario, ma la possibilità di avere facebook o un sito, permette di comunicare meglio con l’elettore. Partendo da questo presupposto in ambito politico, figuriamoci quanto sia importante quando si parla di sanità. Quando si parla di sanità nella nostra regione, si fa molta attenzione perché fino a qualche tempo fa c’erano 4 milioni di euro di disavanzo che ora sono stati recuperati. La nostra regione ha 305 comuni e più di un milione di abitanti, quindi si possono creare delle difficoltà per ricoprire il territorio. Nella nostra regione abbiamo la possibilità di avere la ricetta medica digitale, partiremo da quest’anno. Questo significa avere dei vantaggi non solo a livello sanitario, ma anche a livello economico perché la comunicazione è fondamentale. Nel territorio è stata fatta un’indagine dove c’è la consapevolezza della diagnosi, della prognosi, ed in questo caso il risultato è il migliore. Questo significa che psicologicamente c’è un’incidenza che porta ad essere protagonista attivo, attraverso la convinzione che si ottengano dei risultati migliori. Ci sarà un punto unico a livello regionale che smisterà le varie richieste. I limiti della comunicazione da network è che si chiede di fare un’analisi attraverso una macchina, un computer, quindi non si può vedere il paziente. Quando si parla di aziendalizzazione non bisogna mai dimenticare l’aspetto umano ed è un po’ quello che ha fatto Giorgia”.
Giorgia Crescentini è nata a Pescara e si è laureata in Scienze della Comunicazione, con specializzazione in Comunicazione Sociale e Istituzionale presso l’Università degli Studi di Teramo. Nello stesso Ateneo ha frequentato il master di II livello in “Trasferimento e gestione dei risultati dei prodotti e risultati di ricerca dall’Università alle imprese”. È cultrice della materia in Comunicazione Sociale e Teorie e Tecniche della Comunicazione Pubblica presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Ha lavorato nella progettazione europea. Da diversi anni si occupa di coordinamento della formazione in ambito sanitario, organizzando seminari, convegni e corsi formativi, in alcuni dei quali è stata relatrice.
“Ringrazio gli intervenuti e la relatrice per aver appoggiato la mia iniziativa – ha detto Giorgia Crescentini – penso che, viste le circostanze, avere una certa partecipazione della cittadinanza, esperta e non, sia molto importante. Ringrazio Nicoletta Verì per il suo intervento. Questo testo non nasce per essere accademico, anche se nasce attraverso il mio percorso di studio. La comunicazione pubblica è il momento in cui gli Enti Pubblici si occupano della divulgazione di ciò che avviene a livello sanitario. Il problema dell’Abruzzo è che molte notizie non sono facilmente reperibili, questo perché c’è molta confusione ed i medici sono sfuggenti. La comunicazione pubblica in Italia è in ritardo e quella sanitaria non è omogenea. Importante è l’aspetto organizzativo. Ci si dimentica che l’Azienda Sanitaria si fonda sulla salute e nelle campagne nazionali viene a mancare l’aspetto umano della comunicazione pubblica. Il medico deve essere ascoltato, il tema dell’ascolto attivo è molto evidenziato nel testo. Il cittadino-paziente ad oggi è molto cambiato, non è più passivo ma attivo. Il sistema sanitario deve tener conto di questi cambiamenti che si stanno avendo nella sanità. Il paziente si informa di più ed il livello culturale è più alto. La comunicazione deve considerare che non può sfuggire a questo cambiamento. Le informazioni su internet devono essere lette con una certa coscienza perché spesso sono anonime e non provengono da fonti attendibili. Internet è un fenomeno di massa, è accessibile a tutti. Adesso si parla di web therapy dove i vari pazienti nei forum si confrontano. La situazione è molto delicata perché internet è un’inesauribile fonte di notizie e spesso si può perdere il controllo. Abbiamo un bombardamento informatico che potrebbe creare confusione al sistema sanitario, però bisogna sempre dare al cittadino un’informazione chiara, attendibile e sicura. È una comunicazione che ha dei fini sociali a differenza della comunicazione commerciale che spesso lascia da parte l’aspetto etico. Non bisogna dimenticare che la relazione umana con il medico è ineludibile”.
“Per me Fabrizio è stato un amico molto importante – ha concluso la senatrice Laura Bianconi, componente della Commissione Igiene e Sanità al Senato – in un momento molto difficile per la politica nel quale non era vista di buon grado. Spero che per la comunicazione sia l’inizio di un nuovo percorso e di  un lungo lavoro. Ringrazio Nicoletta Verì perché lavora nella Sanità in questo momento difficile nel quale è difficile spiegare alla popolazione che non si taglia ma si razionalizza. La patologia viene vista nella sua interezza perché colpisce il singolo. Il lavoro di Giorgia è intelligente ed analizza il problema. Il paziente è attivo ed ha informazioni che spesso non sono corrette. Eppure l’informazione è diventata una cosa intelligente dell’amministrazione della propria salute. Il web è diventato un punto di riferimento importante. C’è bisogno di essere condotti per mano nella propria patologia, quindi c’è bisogno che un medico prenda per mano il paziente e lo conduca all’interno non solo all’interno della propria patologia ma della propria persona. Importanti sono i problemi dei singoli ma importante è anche la comunicazione istituzionale. Nnon si fa campagna informativa spaventando le persone, così si fa solo una campagna del terrore. Giorgia Crescentini rende scientifici questi argomenti. Ringrazio Giorgia che ha affrontato questi temi in modo approfondito. Su alcune malattie rare ci si può confrontare solo attraverso il web. Vogliamo che il web sia una cosa che aumenti la nostra conoscenza e la nostra consapevolezza. Auguro a questa terra bellissima di trovare una situazione ideale in questo momento difficile”.
Francesco Rapino

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