Tra gag e vita americana si dipana la prima fatica cinematografica di quel Seth MacFarlane già creatore de I Griffin, serie animata che ha avuto un successo planetario grazie alla sua irriverenza e battute al vetriolo. Ted, riprendendo la scia dei Griffin è un orsetto graffiante, che spazza via una volta per tutte l’idea che ci eravamo fatti di tutti quegli sdolcinati orsetti che da bambini portavamo a letto con noi. Da Winnie the Pooh a Teneroso dei Care Bears, gli orsetti sono sempre stati il simbolo di tenerezza e candore mentre ora Ted porta con se solo il concetto di compagnia trasformandosi in amico del cuore volgare, stupefacente (in tutti i sensi) e fannullone. Così, anche il suo fido amico d’infanzia John, subisce il suo fascino con la differenza di condurre una vita nel mondo reale.
Da qui partono tutte le idee di fondo di Seth MacFarlane per ridicolizzare il ragazzo medio di un’America si trasgressiva, ma incapace di crescere e prendersi le proprie responsabilità. Il tocco del regista, che con questi argomenti va a nozze, c’è e si vede fin dalle prime battute grazie a momenti di graffiante ironia. Anzi, il vero mattatore sembra essere proprio l’orso che, al contrario di John (Mark Wahlberg) o della fidanzata Lori (Mila Kunis, già doppiatrice di Meg nei Griffin) può sciogliere le briglie dettate dal buon senso per dar vita ad un personaggio sempre sopra le righe. Questo, alla fine, risulta essere il punto dolente della storia. Se il tono all’inizio diverte e si lascia guardare, con l’avanzare della storia diventa sempre più flebile fino ad arrivare al finale lasciando tutti delusi per l’equilibrio narrativo della storia.
Tutto sommato Ted risulta un buon prodotto d’esordio per Seth MacFarlane, considerando il fatto che anche qui sia riuscito a mettere riferimenti anni 80 come l’immancabile Guerre Stellari o ritagliare un cameo per Sam Jones (il Flash Gordon di Mike Hodges) e usare la sua voce per doppiare Ted (cosa che gia succede abitualmente per Peter dei Griffin).
Antonio D’Eugenio