La Chiesa, che rappresenta “un unicum” sul territorio aquilano per la struttura architettonica che ingloba al suo interno un’edicola votiva monumentale, in pietra affrescata e intagliata, risalente con ogni probabilità al 1400, era stata gravemente danneggiata dal sisma del 2009.
I lavori (suddiviso in due lotti) hanno riguardato la parte strutturale dell’edificio, la parte storico-artistica e gli aspetti impiantistici, ed il cantiere ha richiesto un notevole impegno organizzativo anche riguardo alla sicurezza stradale e ferroviaria, considerata la localizzazione del monumento.
Il I lotto d’intervento si è concentrato sul consolidamento e sul miglioramento strutturale della Chiesa, mentre il recente impegno lavorativo si è concentrato sul consolidamento e restauro della preziosa edicola sacra e delle sue pregevolissime decorazioni architettoniche e pittoriche. Grazie alla prima fase di catalogazione dei frammenti, si è potuto ricomporre buona parte dell’immagine pittorica dell’edicola, con un impegnativo e paziente lavoro dei restauratori. Altro aspetto di particolare interesse è rappresentato dalla pregevole pavimentazione con elementi lapidei bicromi.
La singolarità artistica ed architettonica di questa struttura finalmente recuperata, sarà mostrata in anteprima, dopo il restauro, in occasione delle prossime Giornate di primavera del FAI (25 e 26 marzo), ma meriterebbe di essere fruita da tutti, almeno periodicamente, inserendo l’edificio in un ideale itinerario culturale e paesaggistico, che comprende le 99 Cannelle, la Chiesa di San Vito, il Museo Nazionale d’Abruzzo, per raggiungere, superata la cinta muraria, la via Mariana e il Santuario di Roio, fino alla Pineta di Monteluco.