Spoltore. Chiude anche questa sesta edizione del San Martino dei Briganti, la consueta manifestazione organizzata dall’associazione Fontevecchia che si svolge a San Martino presso il Borgo Case Troiano.
Oltre che con la tradizione, l’appuntamento di quest’anno ha previsto una parentesi sul tema dell’emergenza olio, con l’intervento di Marino Giorgetti, massima autorità nel campo dell’analisi sensoriale dell’olio, che ha fornito ai presenti qualche consiglio su come riconoscere un buon prodotto: odore, sapore e attenzione alle etichette, che devono riportare la provenienza delle olive.
La manifestazione ha avuto inizio con la benedizione dell’altare devozionale, seguita dalla processione aperta dagli zampognari I Gigli d’Abruzzo, sino alla chiesa della Santissima Trinità, portando sull’altare la cornucopia beneaugurante di San Martino, con uva e arance, e la pizza di granturco.
Dopo la celebrazione della Santa Messa in rito latino, a cura dell’Associazione ‘Beato Marco d’Aviano’, i presenti hanno assistito alla presentazione del volume ‘Briganti e Brigantesse d’Abruzzo’ di Mario Cimini, docente universitario, che ha ricostruito l’epoca dei briganti, ma soprattutto delle “brigantesse che avevano un ruolo strategico, erano le cosiddette ‘manutengole’, che portavano viveri e notizie ai briganti nascosti nei boschi, le prime donne a portare i pantaloni visto che spesso, per mimetizzarsi, si travestivano da uomini.
A ricostruire la figura del San Martino nella tradizione abruzzese è stato il Presidente dell’Associazione Fontevecchia, Luciano Troiano, seguito dall’intervento sull’olio d’oliva di Marino Giorgetti, a cui l’associazione Fontevecchia ha donato ‘il Diploma di Laurea in analisi sensoriale del Regno delle Due Sicilie’.
Ad animare la giornata è stato il musicista Luca Castiglioni, campione mondiale di organetto e ddu’ bbotte che, tra la polka abruzzese, il passetto e la tarantella, ha accompagnato l’assaggio dei cibi preparati già dal primo pomeriggio durante il Laboratorio di San Martino, ovvero le rivotiche, li sgajuzze, la pizza di granturco con fagioli, e il dolce di San Martino con mosto cotto e monetine beneauguranti.
A rompere la cornucopia, segno di abbondanza nella tradizione contadina, sono stati i bambini presenti.