Sono alcuni dei dati più interessanti emersi nel corso della presentazione dell’indagine sull’istruzione pubblica, elaborata dall’Osservatorio scolastico della Provincia e tenutasi questa mattina nell’auditorium dell’istituto Alessandrini-Marino davanti ad una platea composta in prevalenza da studenti, insegnanti e rappresentanti istituzionali.
È stato il sociologo Roberto Lettere, che ha curato l’indagine con il supporto dei referenti dell’Osservatorio Antonio Florio e Lea Lanciaprima, ad illustrare i dati, raccolti con la collaborazione delle scuole e attraverso un sistema basato sulla messa in rete delle informazioni.
A circa tre anni dalla costituzione e, ancor meglio, dalla messa a regime delle attività dell’Osservatorio, l’incontro di questa mattina è stato l’’occasione per restituire ai dirigenti scolastici, agli istituti, ai comuni della provincia e a tutti i portatori di interesse l’elaborazione dei dati e delle informazioni ricevute.
“Stiamo effettuando diversi interventi a sostegno del sistema scolastico – ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Di Michele – le cui criticità sono rappresentate spesso dai collegamenti viari, non sempre agevoli a causa della stessa orografia del territorio, e dalle condizioni dei nostri edifici su cui stiamo intervenendo per ripristinare adeguate condizioni di sicurezza. L’attenzione nei confronti del nostro sistema scolastico è massima”.
Si è invece soffermata sul rapporto tra scuola e occupazione l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Eva Guardiani: “Si tratta di orientare le scelte, i soldi sono ben spesi se servono a qualcosa. Il modo giusto per farlo, secondo noi, è quello di non dimenticare mai l’obiettivo finale, che è quello dell’occupazione. Ai nostri ragazzi dobbiamo offrire un ventaglio di scelte ampio che, attraverso l’istruzione e la formazione, li facciano essere davvero competitivi nel mondo del lavoro”.
Le conclusioni all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Paolo Gatti, che – nell’annunciare l’arrivo di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza delle scuole in provincia di Teramo – ha puntato sulle competenze come elemento vincente del percorso professionale dei ragazzi: “L’aspettativa non può essere solo quella del lavoro dipendente, va incentivata anche la possibilità di investire su se stessi diventando artefici della propria fortuna. Non si possono trascurare gli indirizzi tecnico-professionali e quelli scientifici, altrimenti come si fa a puntare sull’innovazione? C’è da raccogliere una sfida di carattere culturale”.
Al dibattito sono intervenuti anche le dirigenti della Provincia Daniela Cozzi (Lavoro e Formazione professionale) e Renata Durante (Pubblica istruzione) e Giuseppe Scarrone, dirigente della Provincia di Genova, uno degli enti all’avanguardia nella rilevazione dei dati del sistema dell’istruzione tramite software elaborati dalla stessa Provincia.
I DATI DELL’INDAGINE
• Tra gli iscritti in regime di Apprendistato per il triennio 2007/2010 si evidenzia un calo progressivo e generalizzato; va sottolineato che le scelte dell’Apprendistato e della Formazione professionale rappresentano una quota residuale nel panorama dell’obbligo;
• tenendo conto che il numero complessivo di iscritti che la Formazione professionale gestisce è mediamente inferiore ai frequentanti l’Apprendistato, emerge come nell’anno scolastico 2008/2009 la diminuzione degli iscritti rispetto all’anno precedente, sia circa il 60% del totale (si passa da 132 iscritti del 2007/08, a 52 iscritti del 2008/09);
• il primo dato completo sull’istruzione scolastica evidenzia 31.111 iscritti nell’anno scolastico 2008/09, con un’incidenza di stranieri pari al 7%; nell’anno scolastico 2009/2010 l’incidenza degli stranieri totali sugli iscritti complessivi si attesta su un valore del 7,31% ; rispetto all’anno 2008/2009 la crescita di iscritti extracomunitari è minima ; i comunitari crescono, in percentuale di oltre il 10%. Per gli italiani si riscontra, invece, un calo di 627 unità, pari al 2% ;
• approfondendo la composizione degli alunni e studenti stranieri nelle scuole della provincia riscontriamo, per il biennio 2008/2010, la presenza più consistente di albanesi, rumeni e cinesi, nelle primarie, medie inferiori e medie superiori, rispetto alle altre nazionalità;
• riguardo alla mobilità territoriale degli studenti si nota come Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Atri attraevano più frequentanti nelle medie superiori per l’anno scolastico 2007/08. Nell’anno scolastico 2008/09 a Roseto aumentano gli studenti frequentanti provenienti da Pineto, mentre cala l’incidenza di Giulianova e Atri. Nel 2009/10 Roseto aumenta ancora il suo primato di attrazione, continuano a calare Giulianova e Atri e cresce, fino all’8,78%, Teramo; per quanto attiene ai frequentanti gli istituti superiori, Giulianova attrae studenti dai centri abitati posti lungo la fascia costiera ( a nord e a sud) e dal suo immediato entroterra; ma rispetto al biennio precedente, nel 2009/10 il calo di studenti in mobilità da altri comuni è consistente, superando in alcuni casi il 50% in meno, tanto che in questo anno scolastico è Roseto degli Abruzzi a divenire il comune con il più alto numero di studenti provenienti dagli altri comuni della provincia, ovviamente dopo Teramo;
• per la scelta della scuola superiore in terza media, circa il 50-57 per cento degli alunni nei comuni di Teramo, Roseto, e Giulianova si è indirizzato per l’anno scolastico 2009/10 sull’indirizzo liceale, preferito di gran lunga, rispetto agli indirizzi tecnico e professionale; la scelta è differente, invece, nel comune di Montorio al Vomano, dove prevale l’opzione a favore dell’indirizzo tecnico, seguita dagli indirizzi liceali e professionali;
• il tasso dei ripetenti (la percentuale dei ripetenti sulla popolazione delle scuole medie superiori suddivise tra indirizzi tecnico-professionale e liceo) evidenzia nel triennio 2007/2009, sempre percentuali superiori nel primo indirizzo; le variazioni percentuali di ripetenti nel 2008 sono minime (di poco in aumento) per tutti gli indirizzi, al confronto con l’anno precedente; colpisce nell’anno 2009 la diminuzione di ripetenti nel liceo (-1,65%) e il contemporaneo aumento nel tecnico-professionale (+3,25%);
• in riferimento al fenomeno dei non rilevati si può affermare che l’incidenza di ragazzi che frequentano fuori provincia è inferiore dello 0,52% e che la dispersione colpisce in maniera maggiore nella fascia d’età 16-18 anni;
• gli studenti che frequentano fuori provincia (Ascoli e Pescara) scelgono per in gran parte (oltre il 73%) gli istituti tecnici e professionali rispetto ai licei.