Lo spettacolo, ideato e diretto da Mara Di Giammatteo sulle musiche composte da Franco Pietropaoli (musica fuori campo di Francesco Di Carlo e Sergio Florà), prende il titolo da un antico canto popolare in passato molto conosciuto in tutto l’Abruzzo, in particolare, da una versione rinvenuta da alcuni etnomusicologi sul versante teramano del Gran Sasso.
La rappresentazione, in prima versione itinerante, è stata il frutto del lavoro di ricerca della residenza teatrale “Una valigia piena di parole”, ideata da Mara Di Giammatteo nell’estate scorsa a Pietracamela. Qui attori, musicisti e danzatori professionisti hanno lavorato a stretto contatto con gli abitanti anziani dei paesi di Pietracamela ed Intermesoli mettendo in scena, come risultato finale del progetto, frammenti di vita vissuta e raccontata da chi ancora abita nei due borghi. Il filo che ha legato l’intero percorso è stato quello della memoria, dell’emigrazione del secondo dopoguerra, che ha visto l’incrementarsi dello spopolamento delle valli montane soprattutto verso paesi d’oltreoceano, mete di sogni e di speranze di vita migliore. In questo spettacolo i linguaggi del teatro, della danza e del canto si intrecciano per dare vita a quadri di forte impatto visivo, dove la magia dei racconti di viaggio e le storie degli abitanti sopravvissuti, diventano poesie che rivendicano l’attaccamento alla propria terra e alla propria identità culturale.
Mariannina, personaggio simbolo della storia che da voce a tutti i compaesani emigrati, è in viaggio forse di ritorno, forse per partire di nuovo, e nella sua visita al suo paese di origine incontra chi non è potuto partire e chi come lei, ha potuto cambiare la propria condizione.
Riadattato in versione teatrale, lo spettacolo viene riproposto domani in anteprima nazionale a Teramo con i costumi di Gabriella Stangolini, luci e tecnica di Mauro Buoninfante, videoproiezione a cura dei Teatri de le Rùe e management di Tania Reggiani.