Tanti sono infatti gli aspetti sviscerati da Chiesa, che racconta “la storia della ragazza che ha cambiato il mondo”, Maria: dalla relazione di una madre con il proprio figlio, alla presenza discreta di Giuseppe, il patriarca “che si fa da parte”, rinunciando al primato maschile; dalle difficoltà di una adolescente costretta a sopportare enormi responsabilità, al pregiudizio sociale verso le classi cosiddette deboli. E’ una storia universale perché legata a passaggi fondamentali delle nostre vite e radicati dentro ciascuno di noi, venuti al mondo tutti con le medesime e inderogabili aspettative. Le domande sollevate nel film, in concorso all’ultima Festival Internazionale del Cinema di Roma, affrontano questioni come il nascere, il crescere, l’educare i figli, in una prospettiva squisitamente femminile. Per questo il film si rivolge senza esitazioni a credenti e non.