Pescara. La sala conferenze della Fondazione Pescarabruzzo di Pescara ospiterà la presentazione del volume “Rotte adriatiche. Tra l’Italia, Balcani e Mediterraneo” a cura del preside della Facoltà di Lettere dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, nonchè docente di Storia contemporanea, Stefano Trinchese e di Francesco Caccamo, docente di Storia dell’Europa orientale della “G. D’Annunzio”.
Dopo i saluti introduttivi di Carlo Consani, il preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, del vicepresidente dell’associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (BICCRE), Massimo Luciani, e del preside Stefano Trinchese, il testo sarà presentato al pubblico.
Interverranno, inoltre Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale e Consulente all’Immagine della Città di Pescara, Antonello Biagini, pro rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma e ordinario di Storia dell’Europa orientale e Giovanni Brancaccio, ordinario di Storia contemporanea. A coordinare il dibattito sarà Enzo Fimiani, direttore della Biblioteca Provinciale di Pescara. In seguito i curatori Stefano Trinchese e Francesco Caccamo, illustreranno il volume che raccoglie gli atti del convegno intitolato “Europa Adriatica”, svoltosi nel 2008 a Pescara.
“Dagli interventi di autorevoli studiosi italiani e stranieri emerge un’immagine dell’Adriatico come spazio comune a una moltitudine di popoli e civiltà – si legge nella quarta di copertina – come zona di mediazione e confronto, come mare solcato da rotte materiali e metaforiche che collegano il mondo italiano ai balcani, la Mitteleuropa al Mediterraneo. Tale immagine può rappresentare una valida ispirazione per il futuro, per permmettere il definitivo superamento delle divisioni che spesso hanno contrapposto i popoli che vivono sulle sponde dell’Adriatico e per restituire centralità al mare comune nel quadro del processo di integrazione europea”.
L’evento è ospitato dalla Fondazione Pescarabruzzo ed è patrocinato dal Centro per la Storia dell’Adriatico (Csa) e dal Dipartimento Studi Medievali e Moderni (DSMM).
Francesco Rapino