Una menzione di merito da parte della giuria del Premio Cesare Pavese al teramano Osvaldo Di Domenico, autore del libro “I dodici occhi”.
L’importante riconoscimento è stato assegnato in uno dei concorsi letterari più prestigiosi, giunto quest’anno alla 33^ edizione. Il premio, infatti, nato a Santo Stefano Belbo per rendere omaggio all’autore de “La luna e i falò”, nel corso degli anni ha visto tra le sue fila personalità del calibro di Gian Luigi Beccaria, Alessandro Baricco, Gad Lerner e Margherita Hack.
Durante la cerimonia di premiazione, svolta ieri al Centro Pavesiano Museo Casa Natale, Di Domenico, funzionario della pubblica amministrazione di Teramo alla sua prima prova narrativa, è stato insignito di una menzione di merito dalla giuria – presieduta da Giovanna Romanelli, già docente alla Sorbona, per “il pregio di essere una sorta di scatola cinese leggibile a più livelli”.
Il romanzo racconta la storia di cinque istituti di alta formazione, che ospitano mille giovani accuratamente selezionati, allo scopo di “creare” la nuova classe dirigente mondiale. Sette di loro, dopo aver rinunciato alle comodità delle loro vite familiari, si trovano a dover affrontare un oscuro intrigo internazionale e un’avvincente indagine investigativa, in un crescendo di ricordi, dubbi, passioni, tradimenti e inganni.