Roccamontepiano. Come tradizione vuole la notte del 23 giugno, nella fase solstiziale dell’estate, la comunità roccolana di ritrova tutta insieme.
Il fascino del passaggio temporale del sole alla sua massima esposizione sulla terra, ha sempre rappresentato un elemento naturale da accompagnare con riti propiziatori.
La notte di San Giovanni é quindi il tempo della purificazione che dà il benvenuto all’estate. Lacnotte dei Fuochi di San Giovanni di Roccamontepiano riassume tutti questi antichi elementi e li presenta al pubblico che interverrà anche quest’anno in località la Grava.
Qui la partecipazione di tutta la comunità locale concorre, con un vero e proprio “palio”, ad accendere fuochi purificatori organizzati dagli abitanti delle numerose contrade sparse sul territorio.
La festa si compone non solo dall’accensione delle cataste di legna e dei rovi, accumulati nel grande piazzale ai piedi di Montepiano che rappresentano il sole, ma anche dall’acqua che é considerata magica e spirituale per lavare le mani e il volto prima del sorgere del nuovo il sole.
Prima dell’avvento della gara che quest’anno compie la sua sedicesima edizione, i falò erano accesi sui campi per ringraziare le divinità ed i santi per i raccolti avuto o da raccogliere ancora.
I contadini andavano così sulle sommità delle colline al tramonto ed accompagnavano i fuochi con canti e balli. Dentro le fiamme finivano così paglia, foglie secche ed arbusti non utili per i campi ma per produrre cenere da spargere sui campi per i raccolti futuri. Si riteneva, inoltre che il fumo che ne scaturiva tenesse lontani dai terreni e dalle case gli spiriti maligni e le streghe.
A Roccamontepiano il Comune e la Pro Loco, con la collaborazione di tutte le associazioni locali, svolgono questa festa tradizionale in località la Grava. La sera della vigilia, nella spianata del sito dove fino al 1765 sorgeva l’antico paese, verranno accesi con una vera gara alla conquista del “Palio”, una decina di falò del diametro massimo di tre metri per uno e mezzo di altezza.
Un’apposita commissione valuterà le caratteristiche di ogni pira. La squadra vincitrice avrà in consegna il “Palio” per tutto l’anno, fino alla prossima sfida. Il tutto prenderà avvio alle ore 19.30 con una messa sul sito naturale della Grava. Seguirà la fiaccolata, l’accensione dei fuochi e la tradizionale scampagnata serale con canti e balli della cultura popolare abruzzese. Come vuole la tradizione popolare, per chi vuole, si rinnoverà anche l’amicizia tra le commare e compari di fiori con lo scambio del “ramajetto” e il salto del fuoco.
Questa celebrazione coincide inoltre anche con l’anniversario della grande frana che proprio il 24 giugno del 1765 (251esimo), distrusse il paese e lo trascinò lungo la valle del fiume Alento.
A ricordo di quella immane tragedia che vide morire almeno cinquecento persone, i Padri Caracciolini terranno una messa prima dei riti del fuoco. L’appuntamento quindi di giovedì sera diventa anche una rievocazione sia con i fuochi di San Giovanni ma anche con la “Fiaccolata della Memoria”.
Questo il programma: dalle ore 19 celebrazione della Santa Messa a cura dei Padri Caracciolini, alle 21 “Fiaccolata della Memoria” dalle rupi di Montepiano in memoria delle vittime della frana ed a seguire benedizione ed accensione dei fuochi.
La serata si concluderà con gastronomia di strada, balli, canti e a mezzanotte rito dell’amicizia tra “compari e commare” con lo scambio del “ramajetto” ( mazzolino di fiori ed erbe selvatiche), presso la fontana monumento delle vittime della frana.