Isola del Gran Sasso, la Tendopoli saluta la Fiaccola della Speranza

seccia_tendopoliIsola del Gran Sasso. Si è aperta ufficialmente ieri pomeriggio, martedì 24 agosto, con il saluto del vescovo della diocesi di Teramo-Atri Mons. Michele Seccia e del padre provinciale passionista Piergiorgio Bartoli, la XXX edizione della Tendopoli nel Santuario di San Gabriele.

“Il mio primo pensiero” ha detto Mons. Seccia “è stato per voi tendopolisti. Era la 26° Tendopoli. E sono lieto di constatare la vostra fedeltà ad un cammino e ad un Santo che ci appartiene. Un cammino fatto con i piedi per terra e  gli occhi al cielo. Vi auguro che in questi giorni possiate sperimentare la fede, sintesi di tutto”.

In serata, al termine del Tend Fest animato da Giacomo e dal gruppo di animazione Tend, è giunta la Fiaccola della Speranza portata in staffetta dai podisti di Montorio al Vomano e partita domenica da Spoleto. L’arrivo della Fiaccola, preceduta da cavalli, torce e  fuochi pirotecnici ha aperto ufficialmente i festeggiamenti del trentennale, alla presenza del presidente del Bim Franco Iachetti, dei sindaci di Isola del Gran Sasso e Colledara Fiore Di Giacinto e Giuseppe Di Bartolomeo e del vice sindaco di Montorio Alfredo Nibid.

Oltre ai podisti di Montorio quest’anno in Tendopoli sono presenti anche otto podisti bergamaschi. Partiti da Milano il 17 agosto Emanuela, Andrea, Davide, Mariella, Luca, Marco, Ferruccio e Mattia, hanno percorso 700 km a staffetta fermandosi in diverse tappe prima di arrivare al Santuario.

Questa mattina la prima relazione “Io, esule, non ho casa: sono stato gettato via verso l’infinito” tenuta dallo psichiatra Alessandro Meluzzi che ha dato il via ai lavori e alle riflessioni dei giovani presenti. “La speranza è l’unica virtù capace di cambiare il passato” ha detto. “Si può cambiare il passato se riusciamo a superare i nostri limiti. Gesù, nel suo tempo, è riuscito a mettere in discussione tutto, ha sovvertito tutte le regole: stava con i pubblicani, andava a mangiare con le prostitute ed altro. Era il massimo dell’accoglienza pur se sovversivo. Ma bisogna essere accoglienti non con gli amici, ma con il diverso, con ciò che per me è ostile. E’ molto difficile sentire fratello qualcuno che sembra lontano, straniero se non percepisco la paternità se non sento di essere figlio di un unico Padre. Quando vedo che qualcuno ci è ostile, se mi fermo un attimo a pensare che lui cerca come me la gioia, la tenerezza, è impossibile non identificarmi e sentirlo fratello. In questo il cristiano deve essere sovversivo, il cristiano è colui che porta la croce sulle spalle e non come bandiera”.

L’intervento del teologo passionista Armando SantarelliOspite e straniero sul monte Athos” ha chiuso i lavori della mattinata. Santarelli ha raccontato della sua esperienza sul Monte Athos, “un luogo di celeste bellezza, privo di automobili, elettricità, radio, televisione. Un’oasi spirituale ancora misteriosa e affascinante, dove una comunità monastica sopravvissuta al primitivo cristianesimo orientale trascorre la vita nell’ascesi e nella preghiera”.

In serata il Tend fest con Anima Ctonia Project e il gruppo di animazione della Tendopoli. Domani la relazione del teologo passionista Roberto CecconiGesù, il Signore, forestiero e ospite con noi”, mentre nel pomeriggio l’incontro e la testimonianza con il giornalista Paolo Brosio, che da ieri pomeriggio sta vivendo con i ragazzi l’esperienza della Tendopoli. Presenti quest’anno in Tendopoli, come da tradizione un gruppo di venezuelani e, per la prima volta, un gruppo di 44 giovani polacchi, accompagnati da padre Marius, padre Daniel e padre Lucas.

 

 

 

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