Sulmona. Il consueto appuntamento al Museo Archeologico di Sulmona, proposto da Soprintendenza Archeologia e Comune, si basa quest’anno sull’individuazione di quei reperti esposti nelle tre sezioni museali che documentano la capillare circolazione di merci, idee e uomini lungo le strade che anche in area peligna aprivano l’antica società sulmonese al mondo allora conosciuto, esteso tra Mediterraneo, Asia e Paesi “europei”.
Non si espongono capolavori, ma normali oggetti oggi divenuti reperti archeologici che dichiarano la propria esistenza in una rete di relazioni che espande il mondo di Sulmo allo spazio di terra e di mare allora percorso da navi, carri, dromedari. Dunque una piccola mostra ma dai vasti orizzonti.
Non si pretende di sintetizzare così l’enorme e straordinaria complessità di una società lontana, ma di esporre alcuni documenti archeologici che attestano la capacità di relazioni che caratterizza la nostra terra da più di duemila anni.