E’ “uscito” “In un giorno di pioggia” secondo brano estratto dall’album “Metanoia”, disco uscito il 7 marzo del 2015, che prende il nome dall’omonima band.
La canzone è un incoraggiamento a superare una fase di dolore causata dalla perdita di una persona cara e presenta tratti molto intimi e personali. Il testo descrive una situazione che ci si può presentare: un lutto e per tutta la canzone, il lutto appunto, viene rappresentato con una metafora del giorno di pioggia, il quale simboleggia proprio la tristezza che si annida in certi momenti. La musica è un lento crescere e nel finale si apre per l’ultimo ritornello in cui si tenta di dare coraggio e voglia di reagire alla protagonista.
La ballad è accompagnata da un video, scritto e diretto da Jessica Ronca, nota fotografa del teramano. Nel video, oltre i componenti della band, c’è un attrice, ovvero Debora Micucci e un ballerino, cioè Matteo Santarelli, i quali si sono lasciati coinvolgere e hanno preso parte al video.
“in un giorno di pioggia” è un titolo che racconta già in se stesso una storia o uno stato d’animo”, sottolinea Jessica Ronca. “Può accadere qualunque cosa in un giorno di pioggia, che sia dentro o fuori di noi. La pioggia non cade solo dal cielo, la pioggia è in noi stessi, nei nostri ricordi più cupi e a volte dolorosi; emotivamente ci dà un senso di nostalgia e di assenza, ci fa sentire incompleti e ci incupisce. non bisogna vedere per forza le gocce cadere dal cielo per renderci conto che, dentro di noi, è un giorno di pioggia. in un mondo surreale, due protagonisti lontani anni luce esprimono il loro giorno di pioggia attraverso esperienze e emozioni diverse: una ragazza (Debora Micucci) si ritrova ad affrontare ostacoli rinchiusi nella sua mente, sentimenti negativi come la paura di affrontare il futuro la tengono prigioniera nel suo passato, come se tra lei e il suo futuro ci sia una membrana che non le permette di andare avanti; in un altro mondo, un performer di danza contemporanea (Matteo Santarelli) esprime attraverso il suo corpo tutta la sua sofferenza, danzando e scalciando la sabbia come ad esorcizzare ogni suo incubo più cupo, muovendosi con infinita leggerezza sulle note del brano scritto da Enrico Romagnoli, musicista della Band che compare nel video come se fosse la voce narrante delle storie dei due protagonisti. le ispirazioni per questo video vengono dal mondo della videoarte e del cinema: dai film muti in bianco e nero di Maya Deren, alla trilogia surreale “cremaster Cycle” di Mathew Barney , ai film di David Lynch per finire alle videoperformance del duo Con.Tatto , composto da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo.”