Esso stabilisce che il Giubileo straordinario della Misericordia avrà inizio, in Diocesi, il 12 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016.
Per dare un significato comunitario all’inizio di questo tempo di grazia, dispone che sabato 12 dicembre, clero, religiosi e religiose, fedeli laici, si ritrovino nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata di Isola del Gran Sasso, dove il Vescovo presiederà la liturgia diocesana di apertura della Porta della Misericordia secondo le indicazioni che saranno emanate.
Stabilisce, inoltre, che Chiese Giubilari nella Diocesi saranno le seguenti: la Cattedrale di Teramo, la Concattedrale di Atri, il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata in Isola del Gran Sasso, la Chiesa di Santa Maria in Platea in Campli; inoltre, per i motivi espressi dal Santo Padre, anche i Santuari Mariani: Madonna delle Grazie in Teramo e Maria Santissima dello Splendore in Giulianova e il Santuario della Scala Santa in Campli.
Domenica 13 dicembre, la Porta della Misericordia sarà aperta nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Teramo, ‘Chiesa Madre per tutti i fedeli’. Successivamente, per tutte le altre Chiese indicate, la liturgia dell’apertura avrà luogo secondo un calendario prestabilito che sarà reso noto successivamente.
Tutti i singoli fedeli veramente pentiti, debitamente confessati e comunicati sacramentalmente, potranno acquisire l’Indulgenza plenaria della pena temporale per i propri peccati impartita per la Misericordia di Dio, applicabile anche in suffragio alle anime dei fedeli defunti, nelle modalità indicate nel Decreto e che saranno rese esplicite in vario modo ai fedeli.
Disposizioni particolari:
a. Pellegrinaggi e luoghi stazionali):
Per il pellegrinaggio alle chiese giubilari della Diocesi, il Vescovo invita i fedeli a raccogliersi in preghiera, secondo l’antico uso romano, in alcuni luoghi stazionali, dai quali muoversi verso la meta del pellegrinaggio:
– Per la Cattedrale di Teramo: statio nel Santuario della Madonna delle Grazie
– Per la Concattedrale di Atri: statio nella Chiesa San Nicola di Bari o nella Chiesa di Santa Chiara (sosta di adorazione eucaristica)
– Per Santa Maria in Platea di Campli statio al Santuario della Scala Santa
– Per il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata: percorso della Via Crucis o lungo il viale di accesso al Santuario
– Per il Santuario della Madonna dello Splendore: percorso della Via Crucis o recita del Rosario nel Piazzale.
Secondo le possibilità di ognuno, è bene compiere parte del Pellegrinaggio a piedi, per significare il sacrificio e l’impegno necessari per la conversione e per meditare il raggiungimento della meta: Cristo nostro Signore.
Per i malati:
“A quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole… per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al … Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla Santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare”. (Papa Francesco, Lettera al Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione)
Per i carcerati:
“Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la Misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”. (Papa Francesco, ibid.)
Le opere di misericordia:
In ogni luogo, se un fedele si recherà a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, handicappati, ecc.), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro (cfr. Mt 25, 34-36), ed ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera, potrà ottenere l’Indulgenza plenaria.
Affinché l’accesso al sacramento della Penitenza e al conseguimento del perdono divino attraverso la celebrazione della riconciliazione, sia pastoralmente facilitato, Monsignor Seccia ricorda che Papa Francesco ha concesso ad ogni confessore la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, dopo aver ammonito i fedeli sulla gravità di peccati ai quali sia annessa una riserva o censura.