“Un inno ai libri, che sono simbolo di libertà, di apertura al mondo, di tolleranza, di intelligenza”. Così il sindaco Franco Di Bonaventura ha commentato il premio. “Perciò ci conforta sapere che i giovani frequentano con sempre maggiore assiduità, anche nella nostra città, librerie e biblioteche. È una soddisfazione per noi inserirci con il Premio Città delle Rose nel percorso di rivalutazione del libro e delle lettura”.
Per la sezione autori stranieri, è risultato, invece, vincitore Philippe Simonnot con “Il mercato di Dio”.
Per la sezione autori italiani, primo premio a Lucio Villari con “Bella e Perduta. L’Italia del Risorgimento”.
Simonnot, Giornalista francese, direttore di un osservatorio web sulle diverse religioni in chiave scientifica ed economica, nel suo volume ha trattato un tema difficile che può apparire irriverente. L’analisi documentata di Simonnot si concentra, infatti, sull’aspetto economico delle tre grandi religioni monoteiste del mondo mediterraneo (ebraismo, cristianesimo e islamismo) con lo scopo di mettere e disposizione delle scienza gli strumenti dell’analisi religiosa.
Villari, invece, storico di grande valore e contemporaneamente narratore di grande qualità, ha voluto raccontare a giovani e meno giovani cosa sono stati e cosa hanno significato i giorni ardenti e fondamentali del Risorgimento. Ha puntualizzato il progressivo, ideale processo di attivazione di uno stato d’animo sorretto da un’inesorabile volontà di risorgere sullo slancio della libertà ritrovata e di una primavera luminosa vissuta da un’Italia in cui il senso della ribellione possedeva in sé il patrimonio ineguagliabile del sentimento romantico.
Per la sezione tematiche giovanili sono risultati vincitori Gilberto Corbellini con “Perché gli scienziati non sono pericolosi”, Valeria della Valle e Giuseppe Patota con “Viva il congiuntivo!”.
La giuria ha, inoltre, segnalato con una menzione speciale il volume di Paolo De Cristofaro e Natalina Ferrante, “Vissuti di anoressia”.