L’iniziativa è stata presentata questa mattina dall’assessore alla Cultura del Comune di Pescara Elena Seller, insieme alla professoressa Baitello ed al presidente della Fondazione Michetti Vincenzo Centorame.
“La mostra” ha detto Seller “a cui è associata la pubblicazione di una monografia intitolata Raffaele e Luigi Bozzelli, ripercorrerà l’iter storico-artistico della famiglia originaria di Rapino, che è passata, attraverso le sue ceramiche, da un linguaggio antico e popolare a forme auliche e di elevato prestigio culturale. Un evento fortemente voluto dall’amministrazione comunale, per far conoscere e apprezzare le eccellenze della nostra regione. Le istituzioni, del resto, hanno anche il compito di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale del proprio territorio e, nella splendida cornice dell’ex Aurum, tale evento risulterà un omaggio a coloro che hanno davvero contribuito, con sacrificio e passione, a costruire quel patrimonio”.
Ed il recupero di una parte della storia della ceramica abruzzese è uno degli obiettivi della mostra, come conferma la Baitello. “Analizzeremo” ha detto “le modalità inventive e tecniche di una intera dinastia di ceramisti la cui storia iniziò nel 1861, quando a Rapino Raffaele Bozzelli senior aprì la prima bottega di maiolica. Un’arte ereditata e rielaborata magistralmente dal figlio Luigi, il quale ha sposato la tradizione di famiglia alla sperimentazione contemporanea. Oltre ad essere stata la prima fabbrica di ceramica aperta a Rapino, la bottega Bozzelli ha l’onore di aver insegnato la tecnica ceramica ad alcuni grandi personaggi dell’arte abruzzese come Basilio, Michele, Tommaso e Gioacchino Cascella, Raffaele Sagittario, Pelino Amoroso e Giuseppe Di Prinzio. Un processo artistico che ha raggiunto l’apice con l’ultimo ceramista della famiglia Bozzelli, Luigi, oggi ottantottenne, il quale si è distinto per una originalissima attività di ricerca e sperimentazione nel campo della tecnica ceramica”.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 18 aprile.
Marina Serra