La settimana di proroga è stata stabilita in seguito al vasto apprezzamento riscosso da questa prima personale del fotografo abruzzese, che ritrae giornalisti, amici e personaggi dell’area metropolitana in circa 20 fotografie di formato 35×35 cm, eccettuata quella che raffigura Jozz in persona, che è grande 100×100 cm.
La tecnica usata dal fotografo è alquanto singolare. Alle persone viene messa in mano una lente di ingrandimento e gli scatti si concentrano solo su quello che è dentro: un orecchio, un occhio, la bocca, lasciando il resto sfocato e difficilmente riconoscibile. “Spesso ci sfioriamo, ci attraversiamo, ci tocchiamo e non andiamo oltre” spiega meglio Francesco Astolfi. “In queste installazioni, il corpo nella sua interezza diventa lo sfondo di un dettaglio e il dettaglio ci rivela a chi appartiene quella porzione di corpo. Estraniato dal suo contesto il dettaglio arriva sotto i nostri occhi, la profondità si fa superficie e la lente ne amplifica la visibilità e il senso.
In Inglese, infatti, la “hand lens” è la “lente” (lens) che si tiene in “mano” (hand): la lente d’ingrandimento. Alla lente e alla mano si aggiunge il co-protagonista semantico della foto: il viso (face). L’installazione fotografica “Face | Hand | Lens” è visitabile ad ingresso gratuito dalle 20:30 in poi.