Lo splendido esemplare era rimasto incagliato nella rete da pesca di qualche pescatore e non è riuscito a sopravvivere nonostante siano state allertate le autorità competenti per liberarla
Una tartaruga del tipo carretta-carretta è stata rinvenuta morta impigliata in una rete abbandonata in mare nello specchio acqueo di fronte a Giulianova, in uno dei tratti più belli dell’intera costa abruzzese. Il rettile marino di grosse dimensioni è stato avvistato da alcuni diportisti che si aggiravano in quel tratto di mare e hanno immediatamente avvertito la guardia costiera per attivare le procedure di recupero. Molto probabilmente l’animale è rimasto incastrato in una rete da pesca utilizzata da qualche pescatore dilettante.

Il Mare Adriatico ospita almeno tre specie di tartarughe marine: la tartaruga comune (Caretta caretta), la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). In particolare l’Alto Adriatico rappresenta una delle principali aree di alimentazione e accrescimento per i giovani di Caretta caretta di tutto il Mediterraneo. Per questa ragione i giovani, ma anche tanti adulti, che in inverno risiedono nel Mediterraneo centro-orientale, a primavera migrano verso il Golfo di Venezia dove passano il tempo a nutrirsi sui bassi fondali, soprattutto di molluschi e crostacei.
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Un animale da sempre molto affascinante
Negli ultimi anni, l’Adriatico ha visto un incremento significativo della presenza di tartarughe marine, con stime che parlano di circa 75.000 esemplari che migrano verso queste acque ricche di nutrienti. La zona della foce del Po, in particolare, è diventata un’area di foraggiamento fondamentale per queste specie, che si nutre di alghe, meduse e altre prede. Seguendo poi le correnti marine, nelle varie stagioni dell’anno si spostano lungo l’intero sotto costa del nostro paese e diventa sempre più facile avvistarle a largo delle varie regioni che si affacciano sul mare Adriatico. La tartaruga marina resta comunque uno degli esemplari più affascinanti che da sempre caratterizzano anche la fantasia di adulti e bambini.

Le tartarughe marine amano viaggiare, tanto che alcuni esemplari arrivano a spostarsi per quasi 20.000 km ogni anno, alla ricerca del luogo ideale dove poter deporre le uova e riprodursi in totale tranquillità. Ma questa specie resta comunque a rischio estinzione perchè estremamente vulnerabile all’impatto delle attività umane, motivo per cui sono in forte declino e dunque protette da leggi nazionali e internazionali. Nel nostro mare sono particolarmente negative le interazioni con la pesca professionale e con il turismo nautico, che provocano spesso la morte degli individui per annegamento, in reti a strascico e da posta, o per lesioni provocate dall’impatto con le chiglie e le eliche delle imbarcazioni da diporto.
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Ennesimo esemplare ritrovato senza vita
Sono infatti molte le associazioni e le fondazioni nate a supporto di questo antico rettile marino che cercano di salvaguardare le varie specie sia nel delicato momento della posa delle uova dall’attacco di di alcuni rapaci, sia nel loro habitat naturale, il mare dove oramai sono sempre più i pericoli in agguato. Dall’inquinamento, alla barche da diporto, dalla plastica fino alle reti da pesca che rappresentano sempre più una delle cause principali della morte di alcuni esemplari.

L’ultimo è infatti accaduto in questi giorni a largo delle coste di Giulianova, in Abruzzo, dove un natante si è imbattuto in una tartaruga marina Caretta caretta oramai priva di vita perchè rimasta impigliata proprio in una rete da pesca abbandonata da qualche pescatore inesperto. Immediatamente è stata allertata la Guardia costiera che ha potuto così allestire tutta l’operazione di recupero dello sfortunato esemplare.





