Ad evidenziare la cosa è un fruitore del servizio, di Martinsicuro, che ha condensato in una lettera tutto quello che accade.
Lettera aperta
Un tempo l’ufficio di Riabilitazione era considerato fiore all’occhiello della Asl di Nereto.
Persone sempre disponibili e gentili.
Oggi l’ufficio è stato smembrato, dipendenti trasferiti con il risultato che è aperto tre giorni alla settimana per raccogliere solo le richieste.
Sono due mesi che ho inoltrato delle richieste di ausili e ancora non ottengo risposta.
Mi sono recato nell’ufficio di Nereto, fuori una fila di persone che si lamentavano per il disservizio.
Entro dentro, sulla destra un ufficio chiuso, mi dicono che l’impiegato è stato trasferito a Sant’Omero.
Sulla sinistra, un cartello con la scritta dell’impiegato, allo sportello una ragazza non in grado di dare spiegazioni e asserisce che il suo ruolo è solo quello di raccogliere le domande.
Mi riferisce inoltre che il medico non autorizza le richieste da oltre due mesi.
L’ufficio, importante per l’intera Val Vibrata fornisce risposte per quanti chiedono la fornitura di pannoloni, carrozzelle e ausili vari per disabili che agevolano la deambulazione, la cura e l’assistenza delle persone meno fortunate.
Mi meraviglia che per i disabili venga tolto o limitato questo servizio, e mi stupisce che gli amministratori e i sindaci del territorio sono silenti su questa problematica”.