Vediamo come funziona un raggiro particolarmente insidioso nella sua semplicità: la truffa del bonifico sbagliato.
Non passa giorno che non si allunghi l’elenco delle strategie truffaldine adottate dai malintenzionati per trafugare denaro dai conti correnti altrui. Il primo passo per evitarle passa, come sempre, dalla conoscenza. Conoscendo le truffe potremo sentire puzza di bruciato in presenza di qualche richiesta sospetta.
I truffatori infatti le pensano tutte per ingannare le loro vittime. Questi astuti lestofanti sono anche abili manipolatori delle menti: non lesinano impegno nel cercare di sfruttare le vulnerabilità e le falle della nostra psicologia per tessere la loro tela di inganni. Come accade anche nella truffa del bonifico sbagliato.
Si tratta di un raggiro insidioso che potrebbe farci passare dei brutti momenti, precipitandoci in un vero e proprio incubo. Diversi consumatori hanno segnalato di essere stati vittime di questa truffa dal meccanismo semplice ma molto difficile da riconoscere. Ecco come funziona.
Truffa del bonifico sbagliato, se la riconosci la eviti
Occorre naturalmente partire dal modus operandi dei truffatori che, come detto, è piuttosto semplice. Potrebbe capitarci di ricevere un accredito inatteso o comunque non dovuto sul nostro conto corrente. Poco dopo però verremo contattati da una persona – il truffatore – che ci chiederà la restituzione della somma accreditata per errore indicandoci l’iban per il riaccredito.
Qui nascono i problemi, perché il denaro del bonifico “sbagliato” in realtà ha una provenienza illecita. Generalmente è frutto di una truffa ai danni di un altro consumatore (finta compravendita di un prodotto, prenotazione di una casa-vacanza inesistente, ecc.) e versarlo sul conto di un altro soggetto ha un unico scopo: depistare, sviare i sospetti sul beneficiario dell’accredito.
Con la tecnica del bonifico sbagliato il truffatore rischia di mettervi nei guai. Vi chiederà di girare la somma su un conto diverso da quello di provenienza del bonifico “errato”. In questo modo quando la vittima della truffa originaria sporgerà denuncia le forze dell’ordine risaliranno al vostro conto e toccherà a voi – che nel frattempo avrete girato le somme su un terzo conto – dimostrare di non essere complici del truffatore (o del riciclaggio del denaro).
Il truffatore gioca sull’obbligo giuridico di restituire al mittente gli importi accreditati per errore sul nostro conto. Se tratteniamo una somma che non ci spetta rischiamo infatti di commettere il reato di appropriazione indebita. Inutile dire che l’obbligo consiste però nel restituire al mittente, non nel girare le somme a terzi.
Come comportarsi in un caso del genere? Se ci accorgiamo che il beneficiario è diverso da quello di provenienza faremo bene ad avvertire la nostra banca e andare a denunciare quanto accaduto alle forze dell’ordine. In questo modo potremo cautelarci contro l’ennesima truffa del momento.