Natale, Santo Stefano e Capodanno. Sono i giorni di festa per i quali, il nuovo decreto in vigore dal 4 dicembre, prevede le maggiori restrizioni.
Se inizialmente si parlava di divieto assoluto alla mobilità, con la possibilità di rimanere solo nel proprio Comune, nelle ultime ore il Governo ha aperto una discussione sulla possibilità di spostamenti tra Comuni limitrofi.
“I limiti agli spostamenti nelle festività possono creare un problema oggettivo, è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli può avere difficoltà. Se il Parlamento, assumendosene la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano” a dirlo è il Premier Conte, in conferenza stampa, da Bruxelles.
Nell’emendamento al decreto l’Esecutivo valuta di introdurre il limite provinciale per “evitare che la deroga possa trasformarsi in un via libera generalizzato” come hanno sottolineato i Ministri Boccia e Speranza.
Nessuna deroga invece al divieto di spostamento tra Regioni: sarà comunque vietato viaggiare da una Regione all’altra, anche se in fascia gialla.
La deroga del limite provinciale agli spostamenti era stata formulata, nei giorni scorsi, dal Presidente dell’Unione delle province e potrebbe concretizzarsi con un emendamento o un decreto ad hoc che consenta gli spostamenti all’interno delle Province, senza limiti legati al numero di abitanti dei Comuni (inizialmente si pensava di eliminare il divieto solo per i Comuni con meno di 5mila abitanti).
Si attende la data di lunedì 14 dicembre quando è stata convocata una conferenza dei Capigruppo, da parte del presidente del Senato Casellati, al fine di portare in aula il 16 dicembre la discussione sulla mozione di abolizione della norma contestata.