Presa a bastonate e poi gettata a ridosso del torrente Vibrata, tra Sant’Omero e Nereto.
I fatti di cronaca, nei giorni scorsi, sono stati raccontati a più riprese. Di una vicenda che presenta ancora lati oscuri (è stata trasmessa notizia di reato alla procura, da parte della polizia locale di Sant’Omero, contro ignoti) tornano a parlare le associazioni animaliste, che sui social hanno lanciato una sorta di appello, evidenziando tanti particolari sull’episodio.
Il post
L’abbiamo chiamata Asha. Si perché quella povera anima si meritava un nome. Qualcuno ha dato l’allarme che dalle due e mezza di notte circa si sentivano i latrati strazianti di un cane ma essendo zona boscosa, impervia e piena di rovi, non si riusciva a capire da dove venissero fino ad arrivare alla mattina quando i latrati sono diventati urla. Alcune persone si sono messe subito a cercare, hanno contattato volontari e associazioni di zona e l’hanno trovata. Giaceva li, capace solo di urlare, con un cucciolo fra le zampe che era riuscita con le ultime forze a pulire dalla placenta e altri cuccioli ancora avvolti nel sacco amniotico. Lei con la testa spaccata, il suo manto bianco irriconoscibile, mosche carnarie ovunque. Sono arrivati i soccorsi, vigili del fuoco di Nereto, i ragazzi della Asl di Teramo, Michelina è volata via col cucciolo ancora in vita dalla più vicina veterinaria ma non c’è stato nulla da fare. Lella si è immersa nel fiume per tirarla fuori. Era straziante. Un’immagine straziante al punto che i soccorritori piangevano tutti. Asha è stata portata di corsa all’Università di veterinaria.
Immaginate quella mamma forse barbaramente seviziata, presa a calci e bastonate, che urla per il suo dolore e per aver perso i suoi cuccioli, per non avere avuto la forza di salvarli. Il condizionale è d’obbligo perché Asha non ce l’ha fatta, l’hanno addormentata per porre fine alle sue sofferenze tanto era grave il suo stato di salute. Da un primo esame potrebbe essere stata uccisa intenzionalmente, con violenza, ma per esserne certi dobbiamo aspettare l’esame autoptico che a breve avremo. Sono state sporte le formali denunce agli organi competenti. Qualche mese fa fu impiccato ad un trattore di proprietà un altro maremmano.
La violenza si ripete, si andrà avanti ad oltranza fin quando non avremo giustizia per Asha, per i suoi cuccioli e per tutte le vittime di violenza. Preghiamo all’unisono che sia stato un incidente, anche se comunque brutale, perché sapere che questo mondo dà ossigeno a chi sarebbe capace di tali nefandezze è dura da accettare. Il diavolo in persona non avrebbe avuto il coraggio. Noi associazioni “Sant’Omero 4 Zampe”, “Lida Sezione di Teramo e Delegazione di Bellante”, “Qua la Zampa di Roseto”, “Oipa di Teramo”, “Cani Liberi” presso il rifugio Canalba di Alba Adriatica” e “Amici del Cane di Atri”, e inoltre Silvana e altri volontari che collaborano con le nostre associazioni, ci uniamo in una sola forte voce affinché si prenda coscienza, istituzioni e singoli cittadini, e si curi il male alla fonte, si sensibilizzi la popolazione al rispetto della vita di ogni essere vivente affinché la pietas alberghi negli esseri umani che ahi noi di umano ormai hanno ben poco. La rabbia è mista allo sconcerto e alla speranza che non si tratti di una barbara uccisione. Faremo chiarezza. Abbiamo fatto “branco” e come tale vi promettiamo che arriveremo alla verità e ad un eventuale colpevole e che fino a quel giorno non avremo pace. Questo è il racconto di chi era lì sul posto, di Giorgia, di Lella, di Michelina.