La Polonia è il Paese della Nato più ostile alla Russia: ecco perché potrebbe entrare in guerra contro Putin
Dal febbraio 2022, momento dell’inizio della guerra in Ucraina, l’Europa e il mondo temono una ulteriore escalation del conflitto. Oggi, però, mai come prima, il rischio che la guerra coinvolga almeno un altro Paese è altissimo: sarà davvero la Polonia a entrare in guerra? I motivi che spingono a credere per il sì.
Con l’invasione dell’Ucraina, la Russia di Vladimir Putin ha riportato drammaticamente la guerra nel cuore dell’Europa. Un anno e mezzo di morte e devastazione. Il mondo occidentale ha fin qui risposto alle azioni russe non con un impegno sul campo.
Unione Europea e Stati Uniti, infatti, si sono “limitati” a sostenere la resistenza ucraina con invio di risorse, armi e generi alimentari. Ma il rischio escalation del conflitto viene evocato ciclicamente dagli attori in scena. E oggi, mai come prima, si teme che un Paese della Nato possa alla fine cedere alla “voglia” di entrare in guerra contro un nemico di sempre: ecco la strategia della Polonia.
È sbagliato credere, infatti, che le uniche due forze in campo nella guerra siano la Russia e l’Ucraina. Sul campo, infatti, c’è il gruppo di mercenari della Wagner, guidato da Yevgeny Prigozhin e, sullo sfondo, anche la Bielorussia alleato di ferro della Russia e la Polonia, il paese Nato più ostile a Mosca, anche per ragioni storiche. Proprio la Polonia, infatti, appena poche settimane fa, ha inviato 10mila truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia.
Da Varsavia, infatti, in quest’anno e mezzo sono partiti diversi appelli alla Nato per un ingresso diretto nella guerra. E dall’altro lato, la Russia ha promesso di “far scomparire” la Polonia. Insomma, i nervi sono tesissimi e la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Anche perché vi sono almeno tre motivi che potrebbero spingere la Polonia in guerra e, con essa, il mondo: il coinvolgimento di un Paese Nato, infatti, porterebbe all’escalation su scala mondiale del conflitto.
Il primo riguarda proprio i mercenari della Wagner. Il Governo polacco, infatti, ha segnalato la presenza di circa 10.000 mercenari della Wagner in Bielorussia, nella zona di Brest, una città a soli 5 chilometri dal confine polacco. La Polonia potrebbe entrare in guerra proprio per scongiurare questa (presunta) minaccia.
Ci sono, poi, ruggini storiche mai sopite e che riguardano varie epoche: alla fine del ’700, Varsavia fu sottomessa da parte di Austria, Prussia e Russia, ritornando indipendente solo dopo la fine della prima guerra mondiale. Ma nel 1939 fu nuovamente soggiogata dalla Germania di Hitler e dalla Russia di Stalin. L’ultima importante schermaglia è del 1956, quando la Polonia, ricadente le blocco sovietico, si ribellò contro il regime russo, con al repressione nel sangue della protesta operaia. Infine, da non sottovalutare l’orgoglio nazionalista: la Polonia è uno dei Paesi con il tasso di nazionalismo più spiccato, il che potrebbe portarla a prendersi la rivincita sul vecchio oppressore.