Per le strade della Capitale stanno comparendo dei misteriosi messaggi che attirano la curiosità dei passanti: ecco di cosa si tratta.
La Capitale sa come stregare i suoi visitatori, che ogni anno sono milioni e milioni, con le sue meravigliose attrazioni. Farsi una passeggiata per Roma vuol dire imbattersi nel Colosseo, nella Fontana di Trevi e in tantissime altre mete famose in tutto il mondo e parte di un panorama artistico e culturale destinato a lasciare il segno nella storia per sempre. In questi giorni, a suscitare la curiosità dei passanti, ci hanno pensato anche una serie di particolari messaggi apparsi per le strade della città.
Sono tanti i luoghi d’interesse presenti nella Capitale. È impossibile non lasciarsi incantare dalla magia di Roma, città che è stata scelta come location di molti film celebri a livello internazionale, che ne hanno raccontato le vie. Proprio queste ultime, ora, stanno attirando l’attenzione per via di alcuni messaggi misteriosi.
Qual è il significato dei messaggi che stanno invadendo la Capitale: il progetto che fa sognare tutti
“Vorrei trovare un senso, il mio senso”, “Eravamo felici”, “Appena sveglio tutto si è dissolto e non ricordo più nulla”: sono solo alcune delle scritte comparse nelle ultime settimane su cartelloni sparsi nella Capitale. Tutto è nato da un’idea del collettivo artistico Numero Cromatico che ha dato vita all’interessantissimo progetto Io vi darei tutto il mio cuore.
L’obiettivo dell’iniziativa è immergersi nel mondo dei sogni. I messaggi riprendono le parole dei partecipanti, che – partendo da una poesia stimolo – hanno seguito istruzioni apposite per poter ricordare un loro sogno, condiviso la mattina successiva con i membri del collettivo.
Il progetto si focalizza sull’universo onirico, concentrandosi su un fenomeno assolutamente comune ma allo stesso tempo affascinante e misterioso, che può fare da finestra sulla nostra interiorità. Io vi darei tutto il mio cuore ha preso forma da un’altra iniziativa di Numero Cromatico, ossia Somnium, sviluppata nel 2022.
L’arte si unisce ad un’analisi del sé portata in auge proprio dai sogni – ossia un riflesso dei nostri desideri, timori e ricordi lontani. Questi ultimi possono dire molto di noi, spingendoci a riflettere anche su aspetti mai presi in considerazione della nostra personalità e del nostro vissuto. Il risultato è un racconto, tanto semplice quanto immediato, della nostra società.
“Ho avuto paura”, “Vedevo il futuro, come uno spiraglio, dalla finestra”, “Ti stringevo a me, come avrei voluto in tutto questo tempo” recitano alcuni cartelli. Con il suo progetto il collettivo ha dato vita ad una performance collettiva che ha coinvolto i partecipanti, in un’iniziativa che trasmette intimità in una condivisione di mondi interiori.