In Italia c’è preoccupazione per la crescita dei furti d’identità digitale. Uno degli ultimi casi è stato registrato anche in Abruzzo. Cosa è successo.
I furti d’identità digitale in Italia sono ormai quasi all’ordine del giorno. I numeri presenti nell’ultimo report presentato da Palazzo Chigi svelano che questi reati rappresentano oltre il 50% di quelli commessi in rete. Dati importanti e che non scendono assolutamente con l’introduzione di Spid, Cns e carta d’identità elettronica.
Infatti, anche questi sono a forte rischio clonazione. Il consiglio è quindi quello di prestare la massima attenzione e non cadere in eventuali tranelli simili. Naturalmente non sempre si riesce ad evitare questi furti. E nel caso in cui si entra in una vicenda simile, bisogna rivolgersi subito alle autorità e non pagare il riscatto.
Uno degli ultimi casi di furto d’identità digitale è stato registrato in Abruzzo. A raccontare la storia è direttamente Il Messaggero. Si tratta di un uomo originario di Scerni che si è visto recapitare una richiesta di riscatto di mille euro per riavere indietro il proprio profilo.
L’uomo, che ha ammesso di utilizzare una falsa identità per proporre ai contatti investimenti in bitcoin e criptovalute, ha avuto la freddezza di bloccare il tentativo e denunciare tutto alla Polizia Postale. Ma il rischio c’è ed è alto. E non sempre si riesce ad avere la lucidità di fare come il 56enne. Naturalmente ora sono in corso tutte le indagini per cercare di risalire agli hacker. Un compito non semplice.
Come detto in precedenza, i furti d’identità digitale rappresentano la maggior parte dei reati che vengono commessi in rete. La speranza di vedere un calo con l’introduzione di diversi sistemi si è spenta guardando l’ultimo report pubblicato da Palazzo Chigi. Vedremo se in futuro saranno introdotte ulteriori misure per cercare di mettere fine a tutti queste vicende che ormai sono quasi all’ordine del giorno.