Il costo della benzina continua ad aumentare? Ecco cosa succederà nei prossimi giorni e che ripercussione avrà sul nostro portafoglio.
Ancora una volta l’argomento più discusso dai cittadini della penisola italiana è il costo della benzina. In tal senso però non ci sono delle buone notizie in arrivo, visto che a breve fare rifornimento potrebbe risultare ancora più costoso. Cambia la legge in Italia e sono diverse le novità in arrivo per i cittadini.
Gli automobilisti italiani sembravano aver trovato una tregua almeno per quanto riguarda i prezzi dei carburanti. Nelle ultime settimane abbiamo visto una diminuzione nelle stazioni di benzina. Tutto ciò potrebbe essere attribuito all’esposizione del cartello con il prezzo medio del carburante, con i costi che sono scesi di 0,10 euro al litro. In merito Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, aveva lodato l’iniziativa del Governo definendola un successo con la riduzione dei prezzi di un terzo.
Eppure la regola stabilita dal governo non sembrerebbe andata giù al sindacato dei benzinai, che invece smentisce l’esecutivo e rivela che non è il cartello del prezzo medio ad aver fatto calare i prezzi. Inoltre a breve questa tregua potrebbe terminare perché il Tar Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha accolto il ricorso dei sindacati Fegica e Figisc contro il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mimit).
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha accolto il ricorso che imponeva ai gestori delle stazioni di rifornimento di esporre i prezzi medi regionali e nazionali dei carburanti. Adesso quindi potrebbe esserci la parola fine dei cartelli con i prezzi nelle stazioni di servizio.
Questo provvedimento mirava a garantire trasparenza ed a contrastare la speculazione nel settore dei carburanti, ma il Tar l’ha definito illegittimo a causa di alcuni difetti procedimentali. Il tribunale ha quindi voluto evidenziare la mancanza di una preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere preventivo del Consiglio di Stato nella fase di adozione.
Ha riconosciuto, quindi, che il decreto aveva le caratteristiche di una fonte normativa, sottolineando al contempo la violazione delle norme procedurali. Sebbene la decisione si concentri principalmente su aspetti formali, potrebbe avere implicazioni rilevanti per la regolamentazione del settore dei carburanti.
Alla pronuncia del Tar del Lazio i sindacati hanno accolto a gran voce la decisione definendo il decreto del Mimit illegittimo. Nonostante questo il Mimit ha annunciato la sua intenzione a continuare la battaglia legale. La disputa è quindi ancora aperta, quel che è certo è che a rimetterci potrebbero essere i consumatori italiani.