Doveva essere la giornata decisiva quella di ieri per il ritorno a casa dei figli di Nathan e Catherine, ma bisognerà attendere ancora un po’
Alla fine il tutto è terminato con un nulla di fatto. L’udienza in Corte d’Appello sul ricorso presentato da Nathan e Catherine per riavere i figli si è conclusa con un rinvio. I giudici hanno preferito prendersi ancora del tempo prima di dare la loro sentenza su una vicenda davvero molto delicata. Una riserva che sembra andare in linea con quanto richiesto dal tutore dei piccoli nei giorni scorsi: uno slittamento del ritorno a casa per discutere con i genitori di alcuni dettagli.

Ma la vicenda non è assolutamente finita qui. I legali della famiglia, come evidenziato dall’Ansa, in un documento hanno duramente attaccato gli assistenti sociali parlando di un mancato rispetto della “Convenzione Onu sui Diritti del fanciullo“. Per adesso, comunque, i giudici hanno preferito non decidere e prendersi ancora del tempo. La speranza, comunque, dei genitori è quella di riaverli entro Natale.
Famiglia nel bosco, il significato del rinvio e le prossime mosse
Il significato del rinvio è la conferma di come la situazione non è assolutamente definita. I giudici si sono presi del tempo per decidere con l’obiettivo di non sbagliare praticamente nulla. Vogliono analizzare ancora meglio le carte e poi nel corso delle prossime settimane fare la scelta definitiva. Ora i tempi non si conoscono e bisognerà attendere ancora un po’ prima di avere un quadro più chiaro.
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I legali dei genitori spingono per accorciare le tempistiche e riportare a Palmoli i tre bambini prima di Natale. Non semplice considerato che ad oggi non c’è una udienza fissata per decidere sul ricorso. Ma la Corte d’Appello potrebbe decidere di accelerare il tutto e portare i giudici a dare la loro sentenza entro l’inizio della prossima settimana.

Naturalmente nel frattempo si continuerà a valutare con i genitori la situazione. Da parte della coppia c’è la massima disponibilità a trovare una soluzione alternativa in attesa di completare i lavori nel bosco. Ma ci sono altri temi da affrontare come, per esempio, la questione della scuola e dei vaccini. La volontà da parte di tutti resta quella di arrivare ad una fine della vicenda in davvero poco tempo e vedremo se si riuscirà a portare i bambini a casa entro Natale.





