La città è sconvolta per il suicidio in carcere di un detenuto di 20 anni. Sono in corso le indagini per ricostruire meglio il motivo di questo gesto.
Il carcere di Castrogno (Teramo) è sotto shock per quanto successo nelle scorse ore. Un detenuto di soli 20 anni si è tolto la vita nel bagno della struttura penitenziaria. A lanciare l’allarme è stato il suo compagno di cella, ma il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giovane.
Stando alle informazioni che si hanno a disposizione, il giovane era in carcere dopo che nelle scorse settimane era stato revocato l’obbligo di dimora a Giulianova per svariati furti. Non si hanno, al momento, certezze. sui motivi che hanno portato al gesto. E’ in corso un’indagine per accertare meglio quanto successo e nelle prossime ore ci potrebbero essere delle importanti novità.
Detenuti sconvolti, malore per la madre
La morte del giovane ha sconvolto l’intera città di Teramo oltre che i detenuti. Il suicidio è avvenuto nel giorno del suo 21esimo compleanno e sono ancora diversi punti da chiarire. Nella struttura penitenziaria era presente anche la madre. La donna, appena saputo della notizia, è stata colta da un malore e trasportata in ospedale. Le sue condizioni, comunque, non sembrano essere assolutamente gravi.
Si tratta del secondo suicidio nel giro di un mese e mezzo nel carcere di Castrogno. Solo a fine gennaio un detenuto di fine gennaio si era tolto la vita in cella. Una doppia tragedia che conferma la necessità di un intervento per rendere molto più sicure le strutture penitenziarie presenti nel nostro Paese.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria preferisce non commentare
Quanto successo nel carcere di Teramo ha portato diverse reazioni di critiche, ma anche di richieste di un intervento da parte del governo per rendere più sicure le strutture penitenziarie. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Giuseppe Pallini, segretario provinciale del sindacato della Polizia Penitenziaria, che ha preferito non commentare quanto successo per “evitare una strumentalizzazione in un momento di rabbia come questo”.