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Simone “zGhoul” Bonaduce: da Cologna alle competizioni mondiali di Warzone

Ore ed ore davanti ad uno schermo per far sì che la passione nata da bambino diventi effettivamente un lavoro.

Ed un po’ lo è già per Simone Bonaduce, 23enne di Cologna Spiaggia che, per chi frequenta il mondo di Twitch ed è appassionato di Call of Duty: Warzone, videogioco sparatutto, è semplicemente noto come “zGhoul”.

 

Simone “zGhoul” ha preso per la prima volta in mano mouse e tastiera “a cinque anni – racconta – dal computer di mio padre, iniziando a giocare proprio con Call of Duty. Da quel momento non ho mai smesso”.

Ha 23 anni ed è atleta ufficiale di Maze Esports ASD, organizzazione italiana che opera nel mondo e-sportivo ed entartainement dal 2021. Tra le altre cose, ha anche una sede fisica, una sala lan a Bari, la Lobby Egames, dove gli atleti possono allenarsi e competere con la miglior attrezzatura tecnica sul mercato.

“Ho iniziato a giocare da solo, poi anche con gli amici”, prosegue Simone che ha cominciato ad andare in live su Twitch dal 2021, mettendo in mostra le sue abilità nello sparatutto in prima persona. “Ho seguito il corso per diventare oss, poi lo streaming ha iniziato ad occuparmi molto tempo. Magari a molti può non sembrare così, ma è un’attività impegnativa, che richiede dedizione”.

Per chi non è esperto del campo, in effetti, può sembrare la cosa più semplice e divertente del mondo accendere un computer (o una console) e giocare per ore ed ore. Lo è meno quando quelle ore di streaming sono tante e consecutive, e servono per proporre contenuti in un mercato in cui in tanti nel mondo si cimentano. Ore ed ore che portano, con tempo ed impegno, visualizzazioni, abbonamenti al canale, pubblicità e magari anche le World Series di Warzone, a cui zGhoul sta partecipando.

“Vorrei che tutto questo diventasse il mio lavoro, è quello che voglio fare e sento che è la strada giusta. È la mia passione, ci ho sempre creduto e le occasioni che ho avuto mi hanno portato a questo. La famiglia? Mia madre all’inizio era un po’ titubante, poi ha via via compreso meglio. Anche gli amici mi hanno sempre supportato dal primo giorno”.

Simone è sempre più seguito su Twitch, con il suo team i mondiali procedono a gonfie vele (è il migliore tra gli italiani) e presto proverà a superare un ulteriore step nella strada verso la finalissima di Londra, in una competizione che mette in palio, globalmente nelle varie fasi, un milione di dollari.

“Con il ricambio generazionale in atto, quello degli e-sports è un settore in crescita che sta prendendo sempre più piede e questo vale anche per Warzone – conclude Simone Bonaduce – L’intrattenimento è di certo l’aspetto principale di quello che faccio ed intrattenere per me è giocare”. Questo nonostante a volte, contro chi mette in mostra una passione, ci sia qualcuno che vada oltre: “Gli haters nelle live? Semplicemente li ignoro”.

Anja Cantagalli

Giornalista di varie ed eventuali