E’ netta e circostanziata la replica dell’Ente intercomunale della Val Vibrata relativamente alle notizie di stampa, diffusa nei giorni scorsi, su una ipotetica maxi-sanzione di 170mila euro.
“Nello smentire categoricamente quanto erroneamente rappresentato”, si legge nella nota dell’Unione, “precisiamo che la somma di 170.000 euro è stata erogata dal Ministero all’Unione di Comuni a copertura delle minori entrate a seguito dell’emergenza epidemiologica vissuta dagli enti locali. Occorre chiarire infatti che l’Unione di Comuni non ha avuto tali minori entrate, poiché non gestisce direttamente nessuna entrata di natura tributaria quali ad esempio Imu, Tari, Imposta di Soggiorno, Canone Patrimoniale Unico e tariffe.
Bisogna evidenziare che le entrate dell’Unione, sono solo i trasferimenti erariali o da parte di altri enti. E’ evidente che è sfuggito la considerazione che l’Unione dei Comuni non ha rendicontato, non avendo somme previste dalle apposite tabelle ministeriali che potevano essere rendicontate. Erronea è altresì anche la terminologia utilizzata, in quanto maxi – sanzione, mentre l’ente è chiamato semplicemente a restituire quanto già erogato dallo Stato, in quanto non era dovuto.
“La restituzione”, prosegue la nota, “delle somme peraltro già incassate dal nostro Ente, deve avvenire nel triennio successivo 2022, 2023, 2024 e non andrà ad incidere sugli equilibri di bilancio essendo tale somma già accantonata.
A riprova di quanto riferito, si evidenzia che tutte le Unioni di Comuni che non gestiscono i tributi, alle quali lo Stato ha erogato fondi a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese connesse alla predetta emergenza, sono state chiamate a rimborsare quanto invece a loro non spettante”.