L’osservato speciale, nell’ondata di maltempo andata in scena nei giorni scorsi, è il fiume Salinello che per effetto dalla pioggia è esondato il diversi punti minacciando anche la viabilità ordinaria. Dalla bonifica del Salinello, arteria che attraverso diverse zone produttive e anche residenziale, e la Sp10 per Montone, chiusa per i danni riportati alla sede stradale. E gli effetti di una pioggia insistente, ma non certo violenta, fatto riemergere un nervo scoperto che è la mancanza di argini in diversi punti del corso fluviale. ” Sono anni che pungolo le istituzioni a vario livello”, sottolinea Domenico Di Matteo, presidente del Comitato Civico Val Vibrata-Monti della Laga, “con segnalazioni a più riprese sulle criticità del Salinello. Dalle attività di manutenzione, alla necessità di prevedere argini nelle zone a rischio. Nulla di tutto questo. Gli appelli sono rimasti inascoltati e la pioggia dei giorni scorsi copiosa, ma non certo una bomba d’acqua, dei danni li ha prodotti. All’agricoltura, alle strade facendo salire la soglia di attenzione. Dalla zona di Bellante, al confine tra Tortoreto e Sant’Omero (“dove sono stati effettuati degli interventi spot che non hanno risolto il problema), e nella frazione di Salino a Tortoreto, dove insiste un nucleo abitato e collocate diverse aziende.
“Il Salinello, così accaduto nel 2011, ” prosegue Di Matteo, ” rappresenta un pericolo che continua ad essere sottovalutato dalle istituzioni. Capisco l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questa fase, che ha la priorità, ma è altrettanto vero che chi ha responsabilità politiche e amministrative, prima della Provincia ora della Regione, non può dimenticare tali criticità, che vanno affrontate e risolte prima di dover annotare ben altre conseguenze. Mi appello nuovamente alla Regione affinchè vengano pianificate attività di manutenzione sul Salinello e sul Vibrata, con particolare attenzione agli argini”.