In sei mesi di funzionamento del dispositivo che immortala il passaggio delle auto con il rosso (sulla Statale 16, in coincidenza con l’incrocio di via Trieste), infatti, sono stati sanzionati oltre 2500 conducenti. Ciascuna da 132 euro, qualora venga pagata entro cinque giorni dalla notifica.
Va detto che per circa un mese il dispositivo è rimasto spento, vista la rottura dell’impianto semaforico, riattivato lo scorso 9 di agosto. Nonostante questo, la cattiva abitudine degli automobilisti, di non rispettare il rosso è proseguita, con una media giornaliera di infrazioni che continua a restare alta.
Se da un lato le contravvenzioni rilevate (tra quelle notificate e quelle ancora da spedire) sono tante, allo stato attuale sono appena 2 i ricorsi presentati. Numeri e polemiche a parte (che nel corso delle settimane non si sono mai attenuate), il dato numerico favorisce delle riflessioni, anche perché l’obiettivo principe di installare il rosso semaforico, da parte dell’amministrazione comunale, era quello di accrescere la sicurezza stradale e fronteggiare cattive abitudini degli automobilisti. I numeri, al momento, però, continuano a dire il contrario. Ossia che il deterrente non sembra ancora funzionare del tutto.
Da contratto, l’impianto (che è stato noleggiato nell’ambito del progetto di sicurezza stradale) resterà in funzione fino alla fine di ottobre. Poi bisognerà valutare che percorso seguire.