Una riduzione media delle rendite catastali per le aree edificabili oltre il 20%. Un risparmio significativo, ai fini Imu, per i proprietari di aree, potenzialmente edificabili, ma nella sostanza non appetibili o comunque deprezzate, rispetto alle valutazioni originarie, per quanto concerne i valori di mercato.
Era uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale, evidenziata in campagna elettorale: ossia quello di rivedere gli indici delle aree edificabili, attorno ai quali viene conteggiata l’imposta unica sugli immobili e sui terreni.
In vista della stesura del bilancio di previsione, infatti, la giunta comunale guidata dal sindaco Domenico Piccioni, ha approvato la nuova determinazione del valore delle aree edificabili ai fini Imu.
Una classificazione più omogenea, e comunque capace di essere molto più aderente a quelle che sono le indicazioni del mercato immobiliare, decisamente cambiate rispetto a qualche anno fa. Nella nuova determinazione degli indici delle aree edificabili, il territorio è stato diviso in 13 diverse zone (prima erano appena 4), proponendo dunque parametri più circostanziati, con una riduzione delle stesse rendite catastali.
“ Si è trattato di un lavoro certosino”; sottolinea il sindaco Domenico Piccioni, “ curato da Massimo Di Domenico, responsabile del settore urbanistica e dal geometra Antonio Crocetti, “ con il quale è stato reso omogeneo il territorio nella sua classificazione. C’è stato anche un raccordo con l’Agenzia delle Entrate e con l’Osservatorio del mercato immobiliare. Tranne la zona del lungomare, laddove comunque non esistono ancora aree edificabili, tutti gli indici sono stati ridotti. Questa era una delle priorità tracciate in campagna elettorale, che ora si concretizza, dopo l’adempimento di una serie di passaggi. Dalla ricognizione del territorio, dall’individuazione delle aree, alla chiusura dell’iter del piano regolatore”.
Nel prossimo giugno, in occasione del pagamento della prima rata dell’Imu, sarà tangibile il risparmio per i contribuenti titolari di aree edificabili. Per le casse comunali, l’entità del minore gettito, presunto, sarà di circa 350mila euro, compensato con economie nella spesa corrente.