Ora, per Denis Cavatassi, imprenditore di Tortoreto, da anni trapiantato nel Sud Est Asiatico dove gestisce alcune avviate attività nel settore turistico, la situazione giudiziaria si è tremendamente complicata. Lo scorso 18 gennaio, infatti, le autorità giuridiche della Thailandia hanno confermato, anche in Appello, la pena capitale per Denis Cavatassi, 50 anni, spostato e padre di una bimba. Per i giudici sarebbe lui il mandante dell’omicidio di Luciano Bucci, socio in affari proprio di Cavatassi. Nonostante si sia sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, per Cavatassi è arrivata la conferma della massima condanna, così come accaduto in primo grado nel 2015.
La famiglia, attraverso i legali, ha già depositato un ricorso alla Corte Suprema. Nel frattempo, però, anche le istituzioni si sono mosse chiedendo di attivare la diplomazia internazionale. Nelle scorse settimane, infatti, il Senatore Luigi Manconi ha presentato un’interrogazione ai Ministri degli Esteri e della Giustizia di prendere in mano la situazione. Interrogazione nella quale è stata ricostruita tutta la vicenda.
Dalle condizioni anche disumane legate alla detenzione (Denis Cavatassi, dopo essere uscito sotto cauzione, durante le fasi processuali è tornato in carcere, anche in isolamento), ma anche una richiesta al Governo di attivarsi anche con l’applicazione del Trattato di cooperazione per l’esecuzione delle sentenze penali tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno di Thailandia, firmato a Bangkok il 28 febbraio 1984 e ratificato con legge 27 luglio 1988, n. 369, che consente a Denis Cavatassi di essere trasferito Italia e di scontare la pena in un istituto penitenziario italiano.
La conferenza stampa. Martedì 6 febbraio, nel frattempo, in Sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica, alle ore 12, il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani, terrà una conferenza stampa sulla vicenda. Saranno presenti Romina e Adriano Cavatassi, i fratelli di Denis, l’avvocato Alessandra Ballerini, Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia e l’avvocato Francesca Carnicelli, membro della Onlus Prigionieri del silenzio.
“In questi anni Denis Cavatassi ha sempre respinto ogni accusa”; ricorda Manconi, “ lamentando numerose e reiterate violazioni del diritto a un equo processo e a una detenzione rispettosa della dignità della persona”.