La cartella esattoriale, di oltre 20mila euro, che poi ha prodotto l’avvio di un recupero forzoso dei crediti, però sarebbe notificata non rispettando alcune procedure. E comunque l’Ente non si sarebbe costituito in sede di ricorso dinanzi alla commissione provinciale per i tibuti. Per questo motivo il Comune ha già proposto ricorso in appello, in modo da tenere in “vita” il procedimento.
E’ stato affidato ad un legale, infatti, il ricorso contro il pronunciamento delle commissione tributaria provinciale che ha annullato l’ingiunzione di pagamento da parte dell’Ente nelle attività di recupero, anche forzoso, dei tributi non pagati. Nello spedico, in ballo c’è una somma significativa (oltre 20mila euro), relativa all’anno di imposta 2010, aumentata delle rivalutazioni del caso.
Per incassare la somma, e dunque riproporre le azioni di ingiunzioni, il Comune ha affidato il tutto al ricorso in Appello, che si discuterà nelle prossime settimane.